MARCHE - Nel primo trimestre del 2016, nelle Marche, l'occupazione agricola è aumentata del 12% rispetto allo stesso periodo del 2015. Un dato in controtendenza rispetto all'occupazione negli altri settori (-1 per cento). Ad affermarlo è la Coldiretti regionale sulla base dei nuovi dati Istat sulla forza lavoro, secondo i quali l’inizio dell’anno vede un calo complessivo di oltre 7mila addetti.
Male soprattutto l’industria che perde circa 8mila posti (3% nell’industria), principalmente a causa del crollo delle costruzioni (-7.500 lavoratori, pari al 18%) mentre quasi marginale è quello dei servizi, dove si segnala l’exploit di ristorazione, alberghi e commercio (+3mila addetti, crescita del 3%) che compensa il calo generale del resto del settore.
“Un segnale importante - sottolinea Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Marche - rispetto al fatto che le nostre campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprenderle con idee innovative che per chi vuole trovare un'occupazione anche temporanea. Con le cronache di questi ultimi anni che hanno fatto venire drammaticamente meno la convinzione che il vecchio modello industriale potesse dare a tutti un posto, sono in molti ad aver capito che le opportunità per tornare a crescere sono legate alla valorizzazione di quei punti di forza che sono il territorio, il turismo, la cultura, l’arte, il cibo e la cucina e a dimostrarlo è anche l’aumento degli occupati nel settore della ristorazione”.
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