FERMANO - Esattamente 25 anni fa, con Decreto del Presidente della Repubblica, nasceva il Parco Nazionale dei Monti Sibillini: circa 70.000 ettari di area protetta, a cavallo tra Marche ed Umbria, 16 i comuni ricompresi per una popolazione complessiva, pre-sisma, di oltre 13.000 residenti. Oggi, dopo il terremoto del 2016, il quadro appare certamente meno roseo che in passato, tuttavia il Parco continua a mantenere ed anzi rafforzare il suo ruolo di tutela e valorizzazione dell’ambiente e del contesto complessivo, in un’ottica moderna e proattiva, di scambio e di confronto costruttivi con gli altri protagonisti del territorio.
“Credo che l’istituzione del Parco” sottolinea il Presidente Oliviero Olivieri “sia stato il giusto riconoscimento dell’assoluta eccezionalità di un contesto territoriale che gode di una biodiversità ricchissima legata ad un patrimonio non solo naturale ma anche umano, fatto di comunità locali, di attività produttive, di storie e tradizioni. Chi ha lavorato per questo obiettivo, ossia l’istituzione del Parco, è stato lungimirante perché noi, oggi, ci troviamo a gestire uno spazio assolutamente unico e con grandi potenzialità. Basti pensare al turismo che, malgrado le difficoltà dovute al sisma, prova a rialzare la testa. Stiamo uscendo dalla fase dell’emergenza anche se la strada, ancora, è lunga e difficoltosa. L’importante è cercare di farlo insieme, ognuno per le proprie specifiche competenze, consapevoli dell’enorme bellezza che questo Parco racchiude. Io sono ottimista e fiducioso: quando incontro lungo i sentieri turisti e visitatori avverto l’attrazione ed il rispetto che provano per queste montagne. Dobbiamo coltivare queste passioni nella gente, far sì che la tutela e la valorizzazione camminino di pari passo. Così riusciremo ad assicurare un futuro ai Sibillini”.
Il Parco svolge tante funzioni, dal monitoraggio e tutela delle specie animali e vegetali al controllo di specie dannose alle attività tradizionali, dalla promozione del turismo responsabile al controllo delle manipolazioni ambientali, dalla concessione di pareri ed autorizzazioni alla collaborazione ed affiancamento alle amministrazioni locali.
“Lo facciamo con grande impegno, convinti del valore del nostro lavoro” dichiara Carlo Bifulco, direttore dell’Ente dall’agosto 2016. “È stato un esordio non facile il mio” prosegue Bifulco “perché sono arrivato proprio quando è scoppiata l’emergenza terremoto. Tuttavia, ho trovato una struttura motivata e professionalità valide che hanno reso questo ingresso meno traumatico di quanto avrebbe potuto essere date le circostanze. Credo che i 25 anni del Parco segnino un traguardo importante e significativo per tutta l’area dei Sibillini: la tutela del territorio è la premessa per ogni successivo passaggio, a cominciare dalla ricostruzione. Se devo pensare al futuro del Parco da qui a qualche anno, immagino i Sibillini come un laboratorio aperto, una sorta di parco della ricostruzione, dove sperimentare in modo virtuoso nuove idee e progetti, a cominciare da una riorganizzazione del turismo esperienziale che possa prevedere una programmazione più efficace e razionale dei flussi”.
Altro anniversario di questi giorni è anche quello che vide, il 4 agosto di 20 anni fa, l’istituzione delle Guide Ufficiali del Parco, importante risorsa chiamata a svolgere attività di promozione e monitoraggio dei tanti tesori che i Sibillini offrono.
Sono ben 44 le guide iscritte all’Albo nel 2018 ed il programma delle loro attività è consultabile sul sito del Parco al seguente indirizzo: http://www.sibillini.net/chiedi_sibilla/guideDelParco/index.php