PORTO SAN GIORGIO - "Non esiste prova certa circa la pericolosità dei cavi per la salute pubblica, come tra l'altro dichiarato dai proponenti la petizione". Affronta con queste parole, il sindaco di Porto San Giorgio, Nicola Loira, lo scottante tema dei cavi interrati nella zona nord della città. A scatenare la risposta del primo cittadino, la petizione con cui si chiede al Comune di usare i proventi della vendita della quota di minoranza della San Giorgio Energie per l'interramento dell'elettrodotto.
"Non vi è altresì - continua Loira - certezza che l'interramento degli stessi elimini eventuali rischi, al momento tutti da dimostrare. Se fosse accertata la pericolosità, il Comune è chiamato a intimare ai proprietari l'adeguamento e la messa a norma. Per queste ragioni, si ritiene non opportuno né giustificabile un investimento milionario da parte dell'Amministrazione comunale, peraltro parziale perché non contempla alcun intervento sulla sottostazione sita in via delle Regioni. L'intervento riguarda, peraltro, una limitata parte della città".
"Non può sottacersi - va avanti il sindaco - che altre fonti di inquinamento investano tutto il territorio di Porto San Giorgio: le emissioni di onde elettromagnetiche delle antenne di telefonia mobile, per le quali la legislazione nazionale ha permesso il proliferare delle installazioni; lo smog che affligge i residenti della Statale n. 16; le polveri rilasciate dal transito di vagoni dei treni sul tratto ferroviario che attraversa la città. L'Amministrazione comunale garantirà un monitoraggio continuo circa eventuali emissioni nocive di onde elettromagnetiche sul territorio, effettuando rilevazioni e controlli come sempre è stato fatto in passato. Nell'ultimo Consiglio comunale di giovedì scorso è emerso che in Comune ci sono rilievi effettuati sull'inquinamento elettromagnetico: gli ultimi risalgono all'amministrazione Brignocchi, nei quali si evince espressamente che le onde sono tutte abbondantemente sotto la soglia di legge".
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