Il piano regolatore lo fanno (anche) i cittadini. In Comune apre l'Ufficio di Piano

PORTO SANT'ELPIDIO - Sviluppo sostenibile del territorio, no al consumo di suolo, sì alle potenzialità inespresse. Con questo slogan è stato presentato il nuovo Ufficio di Piano del Comune di Porto Sant'Elpidio, che aprirà i battenti lunedì 20 luglio. Operativo fino al 30 settembre, tutti i lunedì e i mercoledì dalle 17.30 alle 19.30 al secondo piano del Comune, l'Ufficio sarà un punto di incontro tra cittadini ed esperti che si confronteranno sulle modifiche da apportare al piano regolatore della città.

“Diamo avvio a questo processo partecipativo - ha detto l'assessore all'Urbanistica Annalinda Pasquali - dopo aver attentamente analizzato, insieme alla dirigente Giulia Catani e all'architetto Fabrizio Torresi, il nostro piano regolatore. Vogliamo limitare al massimo il consumo di suolo e puntare sulla riqualificazione dell'esistente, dando una nuova destinazione ad alcune aree della città".

A che serve dunque l'Ufficio di Piano? A dare la possibilità a cittadini e rappresentanti delle associazioni di quartiere di far emergere problematiche delle varie zone della città, facendo richieste e proposte relative al piano regolatore.

Un piano regolatore “ben fatto rispetto a quello di altri Comuni della provincia - ha spiegato Torresi - ma che risale al 1995 e che è quindi impostato su criteri ormai vecchi. Aggiornare il piano è un'operazione lunga e molto costosa, per questo si è pensato di utilizzare il Master Plan, uno strumento ancora poco usato in Italia, semplice, rapido e gestibile nei cinque anni di mandato di un'amministrazione”.

Dopo un'attenta analisi della situazione e la verifica dei dati sul consumo di suolo diffusi con il Ptc (Piano territoriale di coordinamento) della Provincia - Porto Sant'Elpidio è la seconda città del Fermano per consumo di suolo dopo Porto San Giorgio, ma confrontando le estensioni dei due territori comunali si piazza un vetta alla classifica con 347 ettari contro 206 - si è deciso di aprire il confronto con i cittadini.

Va bene la partecipazione, ma con i dovuti “però”. Nel Master Plan sono stati così fissati dei paletti, “scaturiti - ha detto l'assessore Pasquali - dagli studi fatti e dagli orientamenti politici che l'amministrazione vuole dare allo sviluppo della città”. In pratica, le richieste, le proposte e le osservazioni che i cittadini vorranno portare all'Ufficio di Piano dovranno rispettare alcuni criteri, tra cui: evitare di costruire quello che non serve; no allo spreco e al consumo di suolo agricolo; investire nella manutenzione e nel recupero dell'esistente; rigenerare e migliorare il tessuto urbano mantenendone tutte le funzioni; promuovere azioni innovative per l'economia di scala, per le attività turistico-ricettive a basso impatto ambientale e per la mobilità dolce.

“Dopo un anno di lavoro - ha spiegato l'assessore - diamo il via a quest'azione condivisa che ha già visto un'ampia partecipazione da parte della giunta, della maggioranza e della commissione. L'obiettivo è avere una visione generale della città; solo così potremo individuare le eventuali criticità e recepire e valutare le proposte dei cittadini per le integrazioni o modifiche di cui Porto Sant'Elpidio ha bisogno”

“E' la sintesi del lavoro fatto in un anno - ha continuato il vice sindaco - che si concretizza con l'apertura dell'Ufficio di Piano e con una proposta che riguarda le aree edificabili su cui i privati non hanno intenzione di costruire: chiederemo loro di restituire al Comune queste aree per destinarle a verde urbano. Con il cambio di destinazione i proprietari non dovranno più pagare le tasse su queste aree e ci sarebbero nuove zone verdi nel tessuto urbano”.

Le richieste presentate - quelle non compatibili verranno scartate - saranno sottoposte al vaglio dell'amministrazione comunale. E se le proposte non arriveranno? Niente paura. “L'amministrazione - ha concluso l'assessore Pasquali - ha già diverse idee".


Francesca Pasquali

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