Ormai non è più un gioco

Una fotografia molto sfocata di cui è difficile percepire le dimensioni. Usa questa metafora la dr.ssa Gianna Sacchini, direttrice del Dipartimento Dipendenze Patologiche dell'Asur Area Vasta 4, per definire il gioco d'azzardo patologico. Infatti, mentre per altre forme di dipendenza si riescono a stimare l'andamento del fenomeno e il numero dei malati, nel caso del gioco d'azzardo la situazione è più complessa perché, il più delle volte, chi si rivolge al Dipartimento, lo fa quando ormai è incapace di smettere di giocare e sotto la pressione di familiari o datori di lavoro.

Per cercare di fare chiarezza su questa problematica e avviare azioni di contrasto e di sensibilizzazione, è stato attivato il progetto All in. Grazie a dei fondi messi a disposizione dalla Regione e dagli enti gestori (in tutto 230 mila euro), le cinque province marchigiane potranno sviluppare una serie di percorsi condivisi. A coordinare gli interventi saranno gli Ambiti sociali territoriali.

Nel Fermano l'intervento più significativo riguarderà gli Ambiti XIX e XX e i Comuni di Fermo, Porto San Giorgio, Pedaso, Porto Sant'Elpidio, Sant'Elpidio a Mare, Montegranaro e Montegiorgio. Gli altri partner dell'iniziativa sono: Asur Marche, Camera di Commercio di Fermo e Federserd (Federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze). Ogni soggetto avrà un determinato ruolo nel progetto. Il gioco d'azzardo, infatti, è un fenomeno che coinvolge diverse realtà: i giocatori e le loro famiglie, in primis, ma anche chi gestisce un'attività a questo settore.

La partecipazione di associazioni di categoria, comuni, scuole e di soggetti che si occupano di animazione territoriale permetterà di avere una base dalla quale partire per sviluppare le fasi successive del progetto. Le associazioni di categoria parteciperanno a mappare le offerte di gioco nel territorio e a sottoporre agli esercenti un questionario informativo; il Dipartimento Dipendenze Patologiche provvederà all'individuazione dei fattori di rischio per lo sviluppo della dipendenza patologica legata al gioco d'azzardo; le scuole, partendo dal presupposto che la conoscenza della matematica riduce il rischio dipendenza, organizzeranno corsi di aggiornamento per gli insegnanti di matematica e di formazione per gli studenti. Inoltre, saranno organizzati incontri informativi con la popolazione, corsi di formazione che aiuteranno gli esercenti a gestire i clienti a rischio e a diffondere materiale informativo. Per quanto riguarda gli operatori dei servizi sociali e sanitari, saranno formati a riconoscere precocemente i segnali di dipendenza e ad orientare i pazienti e i loro familiari ai servizi di cura necessari.

Del progetto fa parte anche l'istituzione di un Osservatorio territoriale che permetterà di monitorare il fenomeno e di cui faranno parte istituzioni, associazioni e organizzazioni che hanno conoscenze e interessi nell'ambito del gioco d'azzardo. All'inizio della prossima estate, a Fermo, sarà organizzato un convegno durante il quale saranno presentati i risultati del progetto.


GIOCO D'AZZARDO PATOLOGICO

Negli ultimi tre anni il Dipartimento Dipendenze Patologiche delle Marche ha preso in carico 133 pazienti; in questo periodo ne sta seguendo 42. Giovani e persone che vivono in particolari condizioni economiche e sociali sono i soggetti più a rischio. Il giocatore patologico è compulsivo (continua a giocare nonostante le perdite), non è in grado di smettere di giocare e non riesce a distinguere tra il momento ludico e quello patologico.

Porto Sant'Elpidio è l'unico Comune del Fermano che ha aderito al manifesto “E' solo un gioco?”.

Nel 2014 sono state 750 le chiamate fatte al numero verde per le dipendenze patologiche (800.012277). Nel 65% dei casi a chiamare sono state persone tra i 40 e i 60 anni; nel 78% dei casi erano uomini; in tutti i casi la dipendenza riguardava più giochi; la maggior parte delle chiamate prevenivano dalle province di Macerata e di Ascoli Piceno.

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