La giovane avvocatessa

Di Sergio Soldani Dieci anni fa circa Simone Lenzio si trasferì da San Benedetto del Tronto ad Ancona perché si innamorò perdutamente di una giovane avvocatessa di nome Maria. La bella ragazza, figlia del noto penalista del capoluogo marchigiano Sergio Carlonio, era divenuta già molto nota per la sua straordinaria dialettica forense, fin dai primi processi, tanto che le fecero la corte i più sostanziosi buoni partiti economici della città dorica, come per esempio il figlio del costruttore Corsini, Davide, e il figlio di un Ministro che non nomineremo, di nome Fabrizio.

Accadde però che la molto ambita giovane donna in un veglione di capodanno del 31 dicembre 2011,incontrò appunto il suo Simone del quale rimase folgorata. Egli già allora, sebbene soltanto venticinquenne, vantava il pieno funzionamento di ben quattro negozi di ricercato abbigliamento nella provincia di Ascoli Piceno. I due rimasero attratti vicendevolmente come in un incantesimo da quella, se vogliamo, anche notte di fuoco, e cominciarono felici spostamenti da nord a sud e da sud a nord per quel litorale adriatico del centro Italia. Si sposarono, non certo senza le contestazioni della famiglia dell’avvocato, il 28 febbraio del 2012.

Durante il primo anno di matrimonio il Lenzi spostò i suoi quattro esercizi commerciali, tre ad Ancona e uno a Falconara, per rimanere il più possibile vicino alla donna della sua vita, come la definiva. In questa coppia però non si sentì mai l’esigenza di mettere al mondo dei figli, su questo si trascinarono pur rapportandosi con eccezionale entusiasmo fra loro, che sembravano in ogni posto si trovassero sempre in ispirata luna di miele.

Come un macigno e a sorpresa, un giorno piombò su di lui il primo lockdown del covid 19. In breve vendette al miglior offerente i punti commerciali della città dorica, rimanendo soltanto con l’attività di Falconara che affidò a suo cugino Alessandro che più giovane di lui accettò di buon grado, considerato anche che portavano lo stesso cognome. Dopo meno di un mese, una depressione violenta e purtroppo non reattiva, investì l’ex play boy della riviera delle palme che si rintanò in una reclusione domiciliare nel delizioso appartamento di trecento metri quadri vicino al Passetto, magnifica località anconetana. Maria credette di impazzire dal dolore ma trovò la forza e lo costrinse a serie e costanti sedute psicoanalitiche dal luminare più famoso della zona, il Professor Enrico Saveri. Ora lo sfortunato Simone, avendo anche chiuso il negozio di Falconara,

fungeva da segretario particolare della ormai potente e abbiente moglie, l’avvocatessa Carlonio, nel suo studio a due piani a piazza Roma. L’amore tra loro miracolosamente era aumentato e attendevano l’adozione di una bambina dalla Bielorussia, sarebbe accaduto da lì poco tempo, i documenti: tutti giusti, la creatura avrebbe avuto l’età di tre anni e l’orfanotrofio di quella zona del mondo si stava mostrando più rapido del previsto, nonostante le restrizioni covid.

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