Giuliana e lo svanire del suo amore

Di Sergio Soldani Giuliana Antonini amava la città dove era nata, Ancona, il suo porto che sarebbe dovuto divenire un interporto ma poi non ci diventò mai, le sue piazze più note: Stamira, Del Papa, quella certa lentezza dei suoi abitanti, la prevalente presenza di ceto medio impiegatizio operante del capoluogo marchigiano e naturalmente il Passetto, suggestivo e spettacolare. Frequentò, ai suoi tempi, con eccellente profitto la facoltà universitaria di Economia e Commercio, ottenendo la Laurea con il massimo dei voti.

Da studentessa per arrotondare lavorava alla nota trattoria”Il Baccalà”, come forse la più bella cameriera stagionale del capoluogo dorico.

Fu lì che conobbe quello che poi diventò, dopo un faticoso fidanzamento, suo marito, il tassista romano Renato Scifoni, arrivato in vacanza sulla costa adriatica con il suo amico Gianni per breve tempo... Lui fulminato dall’avvenenza dell’allora giovane ragazza, non saltò un pranzo per conoscerla meglio e,nell’ultimo giorno dichiararsi. Per quattro lunghi e appassionati anni i due si amarono con continui spostamenti Ancona-Roma, fino a quando non si sposarono e lei si trasferì per sempre a Roma, dove dopo poco tempo venne assunta in un sicuro e grande ente ospedaliero. Andarono ad abitare nel quartiere Salario e i primi dieci ani della loro unione furono assolutamente molto felici sebbene non giunsero mai ad avere figli, tanto che lei si affezionò particolarmente alla figlia della sorella di lui Agnese, che a sua volta era molto simpatica e vivace.

Senza un motivo specifico o particolare, sembrerebbe, questo bel matrimonio con l’andar del tempo si sfilacciò, perse d’entusiasmo, insomma i due scoprirono di non sentire più un interesse degno di una reale unione amorosa. Lei ne soffrì forse più di lui ed ebbe bisogno di numerose sedute psicoanalitiche per rimettersi in carreggiata con la sua mente. E ora più che cinquantenne, in pieno caos covid, trovò un appiglio per rendersi viva che scoprì come una sua personale vocazione: divenire una volontaria negli ospedali della Capitale, a favore dei ricoverati per questo attuale dannatissimo virus.

Da un anno circa frequenta, con le dovute precauzioni sanitarie, l’adorata nipote acquisita, ora docente a distanza in un Liceo artistico, va a trovare una volta alla settimana il suo ex marito e sta pensando anche di iniziare a scrivere un libro.

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