Ripascimenti, Bolkstein e l'incertezza del meteo: che estate sarà?

PORTO SAN GIORGIO - Dopo un pessimo aprile ed un maggio a singhiozzo, le aspettative per i balneari di Porto San Giorgio sono obbligatoriamente elevate. Perché se ad un meteo avverso si aggiunge anche una Pasqua abbastanza “bassa” - cosi come la definisce il neo presidente dei concessionari di spiaggia di Confcommercio, Carlo Iommi - ecco che gli incassi per la categoria in questa prima parte dell'anno sono ridotti al lumicino. Iommi, ora però si parte. “Sì, o almeno speriamo, sapendo che ci sono comunque diversi problemi”.

Parliamone. “Ad esempio le spiagge del centro di Porto San Giorgio, notevolmente erose. Si deve recuperare la sabbia dragata al porto lo scorso anno per fare un ripascimento sul bagnasciuga. E poi c'è bisogno di quella che dovrebbe essere dragata da metà giugno in poi e immessa fuori dagli scogli per farla rientrare di fronte alle bocche, ricreando il litorale. Purtroppo i tempi sono sempre lunghi, a causa della burocrazia. Inoltre, per evitare i problemi dello scorso anno con quei pessimi odori che venivano fuori tirando su la sabbia del porto e muovendo i sedimenti, questa volta in una riunione in Comune tra le categorie si è proposto di farlo in notturna. Anche perché di notte tira il famoso vento della valle e, quindi, le correnti muoverebbero la stessa sabbia”.

La tempistica, proprio perché parliamo di turismo, diventa quanto mai cruciale. “Sicuramente quello via terra dal 6 giugno in poi, dopo che avranno pulito la sabbia del porto, fino al 10 giugno circa, mentre per il dragaggio dovrebbe arrivare l'ultima autorizzazione da una commissione nazionale che si dovrebbe riunire il 9 giugno. Quindi, credo che tra un passaggio burocratico e l'altro si arriverà a fine giugno”.

C'è poi l'incubo Bolkestein. “La spada di Damocle che c'è sulla categoria degli operatori che rappresento è quella di non avere la sicurezza di riottenere la concessione. Di conseguenza, i lavori negli chalet si fanno di ordinaria amministrazione e non più di prospettiva. Non sai se andando all'asta troverai una cordata estera che pagherà 4/5 volte di più il valore della concessione rispetto a te. La Spagna ha fatto un proroga di 70 anni, il Portogallo di 95, l'Italia non fa nulla”.

Perché questo stallo dal vostro punto di vista? “Non c'è la volontà governativa. Quindi come si può dare un servizio di un certo livello ai turisti se non sai di che morte devi morire? Chi è che investe più? Giusto qualcuno che ha disponibilità economiche fuori dall'ordinario, non il piccolo commerciante che da 35 anni manda avanti quell'azienda con enormi sacrifici. E noi rischiamo di far morire quella classe media che ha tirato avanti questo Paese per cosa?”.

Insomma, per voi balneari sarà un'estate piuttosto intensa. “Speriamo lo sia in senso positivo. E speriamo soprattutto nel tempo, per non ripetere le stagioni di qualche anno fa con piogge continue”.


Andrea Braconi

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