In piazza il nuovo polo culturale: dopo l’estate via al restauro dell’ex Gigli

PORTO SANT'ELPIDIO - Restauro dell’ex cineteatro Gigli e cessione degli spazi pubblici al Comune in cambio dei lotti di via Mameli e di un conguaglio economico ancora da stabilire. Sono questi i termini della convenzione stipulata tra il Comune e la proprietà dell’immobile (l’imprenditore Aldo Moreschini), dopo un tira e molla durato più di dieci anni. Un accordo che non dovrebbe faticare ad avere l’ok del Consiglio comunale, prima dell’avvio dei lavori previsto dopo l’estate e che, in base alle previsioni, dovrebbero durare poco più di un anno. Una volta terminati, il centro di Porto Sant’Elpidio si ritroverà con una struttura nuova, di cui saranno però ben visibili le tracce storiche.

L’ex cineteatro, datato 1929 e il cui valore è stato stimato in 430 mila euro, è stato vincolato dalla Soprintendenza per i beni architettonici, fatto che ne ha impedito la demolizione. La stessa Soprintendenza ne ha seguito passo passo il progetto di restauro, fino al via libera definitivo. A questo punto le strade da percorrere erano due: raggiungere un accordo con la proprietà o espropriare l’immobile per poi restaurarlo a spese del Comune. Alla fine si è optato per la prima. I lavori saranno effettuati dalla ditta Azzurro, dello stesso Moreschini. In base al progetto, nella parte “privata” troveranno spazio un paio di negozi. In quella “pubblica”, al piano terra, saranno realizzati un auditorium, un bar e un caffè letterario, mentre al primo piano sarà collocata la biblioteca comunale, ora ospitata a Villa Murri, ampliata e resa più tecnologica (a Villa Murri resterà la biblioteca per ragazzi).

Un restauro conservativo, quello che sarà fatto sull’ex Gigli. A scendere nei dettagli è l’architetto Alessia Maiolatesi che ha redatto il progetto di concerto con il Comune. “Saranno conservate le parti originali e gli interventi realizzati saranno tutti compatibili e reversibili”, ha spiegato. “Dalla piazza, l’ingresso alla struttura avverrà dagli accessi originali. All’interno sarà realizzato un solaio in legno. Per quanto riguarda le pareti esterne, quelle storiche (la sud e la est) saranno recuperate, le altre due riceveranno un trattamento specifico, con una rilettura, dove possibile, delle parti storiche. All’interno saranno mantenuti gli spazi originali, mentre del recupero del boccascena - l’elemento più pregiato di tutto l’edificio - si occuperà un restauratore”.

Un accordo che accontenta quasi tutti, con Morschini che afferma di “credere nella struttura” e di voler “chiudere questa storia”, e il sindaco Nazareno Franchellucci che sottolineata come sia stato raggiunto il “giusto equilibrio tra pubblico e privato” e come l’amministrazione abbia “scelto di identificare l’ex cineteatro come polo culturale della città”. Da parte loro, le opposizioni esprimono forti dubbi sul progetto, denunciandone la scarsa trasparenza in termini di costi e tempi.


Francesca Pasquali

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