C'erano anche Vincenzo Gambardella e Giovanni Paoltroni del carcere di Fermo a Roma per il Giubileo dei detenuti. I due hanno avuto il permesso di partire in maniera autonoma e senza scorta, grazie all'organizzazione della direzione del carcere e dell’area trattamentale. Nella capitale, davanti a Papa Francesco, hanno vissuto momenti molti intensi. Insieme a loro i detenuti e i loro familiari di tutta Italia, persone che lavorano nelle carceri, agenti di Polizia penitenziaria, direttori ed educatori.
Il Giubileo è stato anche l’occasione per chiedere una vera riforma della giustizia, più vicina alle persone, per una detenzione che miri davvero alla rieducazione dei condannati. Per questo in tante carceri ci sono stati due giorni di sciopero della fame ai quali hanno aderito anche i detenuti di Fermo che però non hanno voluto sprecare il pasto e hanno deciso di donare tutto il cibo preparato tra le mura della casa di reclusione alla mensa sociale del Ponte. Il direttivo dell'associazione ha mandato una lettera ufficiale di ringraziamento, precisando che il cibo donato è stato destinato a tre famiglie fermane in estrema difficoltà, peraltro peggiorata a causa del terremoto.