Dal mare alla montagna (e ritorno). Con la Quadriciclo, Marche e Umbria sono più vicine

MARCHE - Collegare, con un anello ciclabile, il mare alla montagna. E' questo l'obiettivo della Quadriciclo, il progetto di mobilità sostenibile ideato dall'Unione Montana dei Monti Azzurri, che in breve tempo sta raccogliendo adesione da molti comuni del Fermano e del Maceratese.

“Tutto è nato - spiega Giampiero Feliciotti, presidente dell'Unione Montana, che è capofila del progetto - da una riunione fatta l'anno scorso a Ripe San Ginesio, durante la quale si è parlato di realizzare una pista ciclabile che collegasse Civitanova Marche con le varie abbazie presenti lungo la vallata della Statale 77. Visto che i comuni interessati erano diversi, abbiamo sottoscritto un protocollo d'intesa e presentato alla Regione un progetto di finanziamento per un primo tratto che unisse l'Abbadia di Fiastra alla Statale”.

Il nome Quadriciclo richiama quello di Quadrilatero... “La Quadriciclo nasce in contrapposizione alla Quadrilatero, per promuovere una mobilità e un turismo 'lenti' e sostenibili. Il percorso sorgerà infatti su tratti di strada già esistenti ma non utilizzati, che andranno ripuliti e sistemati, senza creare niente di nuovo”.

Il progetto ha pochi mesi di vita ma sembra puntare in alto. “Il percorso individuato finora (da Civitanova Marche ad Amandola lungo la dorsale della statale 77 e da Amandola a Porto San Giorgio lungo il tracciato della vecchia ferrovia per poi tornare a Civitanova) è di 200 chilometri ed è in continua espansione. Un nuovo comune che aderisce porta un pezzo in più che fa crescere il percorso. Per ora i comuni che hanno aderito sono quaranta ma, ripeto, aumentano di continuo”.

Non vi basta collegare mare e montagna, volete spingervi oltre. “L'idea è di prolungare il tracciato fino a Foligno con altri cento chilometri di pista ciclabile. Da tempo il Comune di Civitanova accarezza l'idea di creare un percorso che lo colleghi all'Umbria, ora possiamo riuscirci”.

Come vi muoverete? “Abbiamo già presentato il progetto alla Camera dei Deputati e chiesto alla Comunità Europea un finanziamento di 4 milioni che però riguardano solo la parte montana. Ora, in attesa di sapere se il progetto sarà approvato, aspettiamo che tutti i comuni che hanno aderito versino una quota, proporzionata al numero di abitanti, che servirà per costituire un fondo e mappare l'intero percorso con droni e gps. Una volta fatto, ci occuperemo della segnaletica che dovrà essere uniforme su tutto il percorso. Dato che si tratta di una spesa importante, ogni comune potrà chiedere al Gal di riferimento un contributo economico”.

E poi? “Abbiamo già in mente una seconda fase che coinvolgerà le associazioni di categoria, per mettere a disposizione di chi viaggia in bicicletta servizi ed esercizi commerciali adatti. Penso alle officine e ad agriturismi che permettano di ricaricare le bici elettriche. In questo modo, oltre a promuovere il territorio, creeremo anche sviluppo economico”.

www.unione.montiazzurri.it


Francesca Pasquali

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