PORTO SANT’ELPIDIO - A Napoli quella del caffè sospeso è quasi un’istituzione. Vai in un bar, prendi un caffè e ne paghi due, in modo che chi verrà dopo di te si troverà il caffè pagato e a sua volta ne pagherà uno per chi arriverà dopo, e così via. Una tradizione consolidata che è ormai il marchio di fabbrica della città partenopea.
A Porto Sant’Elpidio l’associazione Il Samaritano è andata oltre, creando una vera e propria rete di solidarietà che coinvolge commercianti e attività locali. “Non ci siamo inventati niente”, dice il presidente Antimo Panetta. “Abbiamo solo cercato di allargare un progetto partito spontaneamente da un paio di commercianti che donavano le proprie eccedenze alimentari alle famiglie bisognose”.
Progetto Cibo Bene Comune - questo il nome dell’iniziativa - è nato pochi mesi fa, accrescendo in breve tempo il numero delle attività aderenti. Ora sono 35, 28 delle quali di Porto Sant’Elpidio, mentre le restanti dei comuni del Fermano conosciuti dall’associazione all’ultima edizione di Tipicità. Ci sono poi una decina di attività che si sono rese disponibili ad ospitare gli opuscoli del progetto.
Ma come funziona il progetto? Un po’ come per il caffè sospeso, i commercianti che aderiscono (si riconoscono perché espongono il logo dell’iniziativa) consegnano all’associazione le eccedenze alimentari, del giorno o della settimana, che non vendono e che altrimenti andrebbero buttate. I volontari le ritirano e le distribuiscono a chi è in difficoltà. Anche chi fa la spesa può fare la sua parte, acquistando un prodotto in più che consegnerà al commerciante e che andrà a far parte delle eccedenze poi ritirate dai volontari. “In questo periodo si parla molto di non spreco”, spiega Panetta. “Quello che vogliamo fare è diffondere la cultura del dono incondizionato. Così si producono anche meno rifiuti, il che fa bene all’ambiente e alle tasche dei cittadini”.
Il progetto partecipa al concorso Premio non sprecare 2016, “non tanto per il premio in sé (la fornitura di un quantità di alimenti pari al peso del presidente dell’associazione), ma per la visibilità che dà al progetto e alla città di Porto Sant’Elpidio”. L’associazione è inoltre impegnata nelle scuole, insieme a Legambiente e al Cvm (Comunità volontari per il mondo), con il progetto Cibo bene per tutti, per diffondere la cultura del non spreco, e sarà presente alla festa del 1° maggio sul lungomare con un banchetto informativo.
Sono 173 le famiglie oggi assistite dal Samaritano. Di queste, 71 sono straniere e 102 italiane. “Una situazione che si è rovesciata nel giro di qualche anno”, spiega Panetta. “In refettorio ogni giorno diamo da mangiare a 15 persone, dal lunedì al sabato. Questo è possibile grazie all’aumento dei volontari che il sabato cucinano il cibo in casa per poi portarcelo in sede e al gruppo Scout che si occupa dello scodellamento”.
La casa accoglienza gestita dall’associazione, invece, al momento è chiusa per lavori di manutenzione. Finora ha ospitato 88 persone (32 stranieri e 56 italiani). “Se ne stanno occupando alcuni professionisti che stanno lavorando gratis per sistemarla”, conclude il presidente.
Francesca Pasquali