Carlo Sprovieri, il medico che aiuta gli ultimi. E' il nuovo primario di Oculistica dell'ospedale "Murri"

FERMO - “Sono onorato di venire a Fermo, una città con una storia importantissima, in molte epoche punto di riferimento per le Marche, anche per via del carattere dei fermani. Per me sarà come tornare alle origini”. Inizia così la sua presentazione il nuovo primario di Oculistica dell'Ospedale "Murri" di Fermo.

Carlo Sprovieri prenderà servizio da gennaio. Padre calabrese, madre di Monte San Giusto e pronipote del primo farmacista marchigiano, il nuovo primario queste zone le conosce bene avendo passato, da piccolo, le estati a Porto San Giorgio. A Fermo arriva dagli Ospedali Riuniti di Ancona dove ha ricoperto il ruolo di dirigente medico.

Un curriculum importante quello di Sprovieri: laurea e specializzazione in Oftalmologia a Bologna, discepolo, sempre a Bologna, del prof. Borgioli che l'ha formato in chirurgia vitroretinica e traumi dell'occhio, e ad Ancona del prof. Giovannini per le malattie maculari, ha diverse pubblicazioni scientifiche all'attivo e una lunga esperienza nelle malattie dell'occhio.

A questo lato “professionale”, se ne aggiunge un altro “umano” che ha portato il nuovo primario diverse volte in Africa, dove è stato tra i fondatori di Amoa, ong che ad oggi conta oltre settanta medici ed è presente in sei Paesi dell'Africa del nord. Insieme alla onlus ha contribuito alla nascita di un ospedale in Senegal, diventato centro di riferimento per le malattie oculari nel nord Africa, e nel 2001 è stato premiato dalla Soi (Società oftalmologica italiana) per il miglior progetto assistenziale nel Terzo mondo, E' stata la “passione per gli essere umani e per i loro problemi” a spingere Sprovieri verso la medicina. “Perché l'Africa?”. “Perché è l'archetipo dell'umanità che soffre, una sfida appassionante, da cui ho ricevuto molto più di quello che ho dato”.

Piglio deciso e sguardo benevolo, Sprovieri ha già anticipato le sue priorità: rendere gli anziani il più autonomi possibile combattendo la degenerazione maculare senile, prevenire l'insorgere dei glaucomi e, nei bambini, lo sviluppo di difetti permanenti della vista. “Tutto questo - ha detto - attraverso la prevenzione, una maggiore comunicazione tra medico e medico e tra medico e paziente e migliorando il rapporto con i pazienti, perché le persone si curano anche con l'accoglienza e l'ascolto”.

Con l'arrivo di Sprovieri la sanità fermana va a riempire un'altra casella vacante, dopo tre anni di reggenza del dr. Ciccarelli. Una figura fondamentale anche perché, con la creazione della rete oculistica regionale, il reparto di Fermo, con i suoi 209 casi l'anno, diventa uno dei quattro poli di riferimento delle Marche.

Sprovieri potrà contare su un reparto ben funzionante, su attrezzate di ultima generazione (le stesse che utilizzava a Torrette) e avrà la possibilità di incrementare l'organico con l'assunzione di tre nuovi medici. Qualcosa da migliorare però c'è, ad esempio il collegamento tra l'area chirurgica, interna al “Murri”, e quella ambulatoriale, esterna all'ospedale.

Dopo Radiologia e Oculistica, l'attenzione della sanità locale si concentrerà su Malattie infettive, il cui primario dovrebbe essere nominato a breve. Novità dovrebbero arrivare anche per Medicina e Psichiatria. “Stiamo mettendo in campo tutte le azioni necessarie per favorire queste nomine e per far in modo che ricadano nel piano assunzioni 2016”, ha spiegato il direttore dell'Area Vasta 4 Licio Livini. “Questo però non significa che arriveranno”.


Francesca Pasquali

Ultima modifica il Venerdì, 18 Dicembre 2015 17:24

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