Di Sergio Soldani Attraversai la statale adriatica con una certa difficoltà, arrivando incolume dall’altra parte e mi impegnai ad occupare il marciapiede a passo svelto, illuminato da quel sole un po’ più timido d’ottobre, che però riscaldava ancora. A un certo punto decisi di provare a camminare mettendomi per bene le mani nelle tasche di un paio di comodi pantaloni dal colore azzurro allegro e verificai che, nonostante il passo sostenuto, rimanevo sufficientemente in equilibrio, allora mi inoltrai e continuai fiducioso che alcuna automobile andasse clamorosamente fuori strada.
Sentivo un po’ la mezza stagione che mi entrava dentro, destandomi dagli eccessivi torpori del soffocante caldo estivo precedente, provocandomi il gradevole piacere del dolce movimento accompagnato da un carezzevole vento.
Fu così che mi imbattei frontalmente con il barista in pensione del gran caffè centrale, tale Graziano Toffi che tentò immediatamente di cominciare a parlarmi male del fratello più giovane Alberto, ma io tagliai corto: “Scusa, mi sta aspettando Don Michele per una Santa confessione. Sono molto dispiaciuto di non poterti ascoltare”.
Lui non si offese e svoltò nella prima strada a sinistra. Avevo ancora campo libero sul rettilineo della trafficatissima via. Mi trovai allora improvvisamente alla mia destra la cattedrale di Santa Eufemia, mi soffermai per pochi secondi, con lo sguardo, sulla graziosa fontana che precedeva l’ampia scalinata. Ormai avevo fatto due chilometri, sentivo un po’ di fiatone ma continuai… E mi incontrai con il vecchio professore di diritto, Franco Melani, che mi parlò per un’ora e più di sua nipote Laura che si era iscritta alla facoltà di Giurisprudenza. A un certo punto, dato che ero partito dalla mia abitazione alle 11, sentii il bisogno di mangiare, allora tornai indietro verso un bar che frequentavo e che quel giorno permetteva ai suoi clienti di poter gustare, mediante un illuminato signor porchettaro, degli ineguagliabili panini di una porchetta magrissima e saporita. Arrivai e c’era già la fila di pensionati dallo sguardo beato e il sorriso smagliante, erano pensionati in anticipo: felici, non era presente nemmeno un esodato della legge Fornero…