Di Sergio Soldani Partirono di buon mattino dalla casa della famiglia Casentino sul litorale adriatico di Cupra Marittima. Luca e Giuliana, ambedue impiegati comunali con due figlie che per l’occasione lasciarono agli ancora molto attivi nonni materni. Dopo aver attraversato con il “Milleotto” familiare una parte di litorale adriatico verso nord, giunsero a Civitanova Marche e da lì svoltarono a sinistra per la superstrada verso l’Umbria. Arrivarono. Erano le undici del mattino, lui doveva incontrarsi dopo cinque anni di assenza, con il gruppo della famiglia materna Pompili, nobili millenari: Marchesi. La coppia di sposi, scese dall’auto dopo, da un posteggio sicuro.
Apprezzarono il centro storico, si soffermarono di fronte al Palazzo Pompili, sarebbero giunti con gli eredi a mezzogiorno in un elegante bar del centro storico per un sontuoso aperitivo, offerto dal primogenito, facoltoso proprietario terriero nelle province di Terni, Perugia e Ancona. Egli ricoprii di complimenti Giuliana, non levandole veramente quasi mai gli occhi su di lei… Luca si cominciò a ingelosire. Disse a quella decina i cugini che gli fosse scoppiato il mal di testa, ma non se lo spiegava… Insomma tentò goffamente di spiegare che forse sarebbero dovuti rientrare ma la cugina Barbara, diniegando il capo, addobbato da due raffinatissimi orecchini del Settecento di oro zecchino gli disse: “Cuginone ma quando eravamo ragazzi eri una vera quercia, ti ricordi quando mi prendevi in braccio come un fuscello?” E lì Giuliana sferzò un fortissimo calcio sullo stinco sinistro al marito.
Il tempo scorse fra sguardi talora equivoci. Salirono poi sul pulmino di famiglia guidato da Antonio per approdare all’agriturismo “Il Cinghiale”. Abusarono di gnocchi al cinghiale e pappardelle alla norcina, questo riappacificò nel gruppo i diversificati stimoli ormonali, parlarono come spesso si fa degli anziani ormai volati in cielo e dei figli che crescevano. Si salutarono, ci fu un momento di accenno alla tensione quando Barbara baciò quasi in bocca Luca trillandogli: “Guarda che quest’estate vengo da te al mare e tu mi spalmi la crema”. Luca rimediò con una fragorosa quanto forzata risata. I giovani e aitanti sposi ripartirono, Giuliana nell’abitacolo, saggiamente, non accennò all’esuberanza di Barbara.