Banca Marche, oggi assemblea pubblica organizzata da Cgil e Federconsumatori

FERMO - Fare chiarezza sull'attuale situazione dei piccoli azionisti di Banca Marche, cioè di quelle persone che, in seguito al salvataggio dell'istituto di credito, hanno visto visto polverizzati i propri investimenti. E' questo lo scopo dell'incontro pubblico che si terrà oggi pomeriggio, dalle ore 17, nella sede della Cgil di Fermo. Ad organizzarlo, oltre al sindacato, Federconsumatori.

"La vicenda Banca Marche - dice la Cgil - per la gravità del dissesto e per le implicazioni che ha sul tessuto economico e sociale della regione, è gravissima. Federconsumatori intende verificare se e come Banca Marche abbia collocato e negoziato le proprie azioni con i piccoli risparmiatori, in considerazione del fatto che le suddette azioni erano titoli illiquidi e, pertanto, i risparmiatori andavano puntualmente avvertiti della circostanza per cui le azioni stesse non erano quotate. Quindi, sarebbe stato estremamente difficile per i risparmiatori venderle nel momento in cui avessero avuto bisogno dei propri risparmi. Considerato che si trattava di titoli illiquidi, le azioni di Banca Marche erano da considerarsi come un investimento assolutamente rischioso; pertanto, adatto solo a risparmiatori che avevano un profilo di rischio speculativo".

"Federconsumatori, viceversa - continua il sindacato - ha motivo di ritenere che le suddette azioni siano state vendute in modo massiccio a risparmiatori che avevano un profilo di rischio prudente e non certo speculativo. Il decreto legge del 22 novembre 2015 ha determinato l'azzeramento del controvalore delle azioni e delle obbligazioni subordinate, la creazione di nuove banche e della bad bank e la messa in liquidazione della vecchia banca. Gli azionisti e gli obbligazionisti, tenuti dunque all'oscuro delle reali caratteristiche degli strumenti finanziari, e oggi rivelatisi privi di controvalore, ne stanno pagando le tragiche conseguenze vedendo vanificati tutti i loro sacrifici compiuti in intere vite e volte a conservare piccoli patrimoni per le proprie esigenze. Tutto ciò sta determinando un grave allarme sociale stante anche la consapevolezza di non poter riuscire, per come è stata costruita la manovra, a recuperare agilmente nemmeno in parte quanto ad oggi perso".

"La Federconsumatori nazionale - conclude la Cgil - ha già chiesto un incontro al Governo al fine di poter ottenere la creazione di un tavolo per tentare di definire la situazione 'in bonis' e veder tutelati i diritti dei piccoli risparmiatori anche magari con modifiche in sede di conversione del decreto legge. Nel caso in cui nessuna soluzione bonaria dovesse trovarsi, non resterà che procedere con il deposito di esposti e denunce, sia da parte di Federconsumatori nelle sue articolazioni territoriali, sia dei cittadini, affinché chi ha sbagliato paghi. Se dovesse fallire questo tentativo si aprirebbe lo scenario giudiziario; in ogni caso, nella eventualità, l'associazione si attiverà per la costituzione di parte civile. Pertanto Federconsumatori provvederà alla raccolta di più posizioni possibili che possano pesare nell'azione che a tutti i livelli stiamo ponendo in essere".

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