Aumenta la produzione: le imprese marchigiane provano a ripartire. Nel Fermano la ripresa è lenta ma cresce il fatturato

MARCHE - Diminuiscono le imprese manifatturiere, ma per quelle che rimangono il 2015 è stato un anno di crescita. A dirlo è stato il presidente di Unioncamere Marche Graziano Di Battista, presentando i dati della rilevazione trimestrale “Giuria della Congiuntura” sugli ultimi tre mesi dell’anno.

“Nel corso del 2015 - spiega Di Battista - le imprese manifatturiere marchigiane sono scese da 19.860 a 19.638 con la perdita di 222 aziende. Ma quelle che sono riuscite a rimanere sul mercato, hanno aumentato per il quarto trimestre consecutivo produzione, fatturato e ordinativi. In particolare, tra l’inizio di ottobre e la fine dell’anno, la produzione è aumentata del 2%, il fatturato dell’1,5% e gli ordinativi del 6,2%. Anche per i prossimi tre mesi le previsioni inducono all’ottimismo, con il numero delle imprese che prevedono un ulteriore incremento produttivo superiori a quelle che temono una fase recessiva. Per consolidare la ripresa occorre sostenere il manifatturiero marchigiano con politiche per le reti d’impresa, le start up, l’innovazione e l’accesso al credito. Tutti settori sui quali le Camere di commercio da sempre svolgono un ruolo fondamentale e intendono continuare a farlo, malgrado i tagli alle risorse che rischiano di penalizzare la nostra attività per le imprese e il territorio marchigiano.”


L’INDAGINE CONGIUNTURALE DI UNIONCAMERE MARCHE

Secondo “Giuria della Congiuntura”, a far crescere il fatturato delle 19.638 imprese manifatturiere marchigiane, nell’ultimo trimestre dell’anno è stato soprattutto il mercato interno (+4 %), mentre il fatturato estero è diminuito del 2,1%. Per quanto riguarda gli ordinativi sono invece aumentati di più quelli verso l’estero (+10,6%) rispetto a quelli interni (+ 3%). Un trimestre, quello finale del 2015, positivo anche per le imprese artigiane che hanno visto aumentare produzione (+2,8%), fatturato (+4,7%) e ordinativi (+6,9%).

Il buon andamento del comparto manifatturiero marchigiano ancora fatica a far sentire i suoi effetti positivi sul mercato del lavoro. Infatti l’occupazione tra ottobre e dicembre è cresciuta solo nelle imprese artigiane (+2,8%), mentre complessivamente è calata dello 0,6%. All’aumento della produzione corrisponde un incremento del grado di utilizzo degli impianti, che passa dal 69 al 70,7%. In crescita anche gli ordini, con le settimane di produzione assicurata che negli ultimi tre mesi salgono da 7 a 8,6.

Disaggregando le imprese per classe di addetti, il Centro Studi Unioncamere Marche ha rilevato come questa volta a crescere di più sono state le imprese manifatturiere sotto i dieci dipendenti, con la produzione che è salita del 6%. Aumento che per le imprese tra i 10 ed i 49 dipendenti si è fermato allo 0,6%, mentre oltre i 50 dipendenti l’incremento produttivo è stato dell’1,8%.

Tra i settori di attività i migliori risultati sono stati ottenuti dalle imprese del legno e del mobile che hanno aumentato la produzione dell’8,8% e il fatturato del 6,6%. Bene anche le industrie chimiche, petrolifere e della plastica con la produzione in salita del 6,8% e il fatturato del 4,7%. Sopra il 2% la crescita produttiva degli alimentari (2,2) e dei metalli (2,3), mentre per la meccanica la crescita si è fermata allo 0,9%. Perdono colpi il tessile e l’abbigliamento con la produzione che cala dell’1,6%. In fase recessiva anche le industrie delle macchine elettriche ed elettroniche (produzione -0,6% e fatturato -3,6%).

Infine i territori, con le imprese di Pesaro e Urbino che fanno registrare le migliori prestazioni, con la produzione che aumenta del 5,5%, il fatturato del 5,6 e gli ordinativi del 5. Bene anche Macerata (produzione +3,7% e fatturato +3,5%). Contenuta la crescita di Ascoli Piceno (produzione +0,8% e fatturato +1,2%). Per le imprese della provincia di Ancona, invece, ad una produzione pressoché stabile (+0,1%) corrisponde un calo del fatturato (-1,3%). Il contrario di quel che è accaduto nel Fermano dove la produzione è calata dello 0,6%, con il fatturato in aumento dell’1,5%.


LA CASSA INTEGRAZIONE NEL QUARTO TRIMESTRE DEL 2015

Secondo le elaborazioni del Centro Studi Unioncamere sui dati Inps, nell’ultimo trimestre del 2015 si è dimezzata la Cassa integrazione nelle imprese marchigiane, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, scendendo da 16,3 a 8,1 milioni di ore (-50,2%). Un calo che ha riguardato sia la Cassa in deroga (da 10,1 a 4,5 milioni di ore) sia quella straordinaria (da 4,2 a 2,8 milioni di ore) e quella ordinaria (da 2 a 0,7 milioni di ore). Il taglio più consistente delle ore di cassa integrazione si è registrato in edilizia (-84,2%) e nell’artigianato (-50,2%). Più contenuto il calo nell’industria (-44,4%) e nel commercio (-43,6%). Tra i settori manifatturieri la cassa integrazione è diminuita di più negli alimentari (-91,7%), nella meccanica (-63,7%), nella carta (-52,5%) e nel tessile (-51,2%). E’ invece aumentata nella lavorazione dei minerali non metalliferi (+48,9%).


LE PREVISIONI DELLE AZIENDE PER I PROSSIMI MESI

Quali sono le aspettative delle imprese marchigiane per i prossimi mesi? Per la prima volta prevale l’ottimismo con il 27% delle aziende che si aspetta un ulteriore aumento della produzione, mentre 29 imprese su 100 pensano di aumentare anche il fatturato. Un’impresa su quattro teme invece un peggioramento di produzione e fatturato. Le imprese manifatturiere della nostra regione sono ancora caute sul fronte assunzioni. Solo il 10% pensa che assumerà nei prossimi tre mesi ed altrettante ritengono probabile una riduzione della forza lavoro. Infine, per l’80% delle imprese, l’occupazione rimarrà stabile.

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