Quando la mente aiuta il corpo. Sabato 17 ottobre convegno di psico-oncologia al Teatro delle Api

PORTO SANT'ELPIDIO - Segue il paziente durante la malattia. Lo supporta e sostiene, fornendogli gli strumenti che gli consentono di affrontare, prima, ed elaborare, poi, quello che gli sta accadendo. E' lo psico-oncologo, una figura relativamente nuova in campo sanitario.

Come si deduce dal nome, questo specialista si muove a cavallo tra psicologia e oncologia. Il suo compito è infatti quello di affiancare i malati oncologici in una fase così delicata della loro vita. E sarà proprio la figura dello psico-oncologo al centro del convegno che si terrà sabato 17 ottobre dalle 8.30 alle 19 al Teatro delle Api di Porto Sant'Elpidio.

Organizzato dalla sezione marchigiana della Sipo (Società italiana di psico-oncologia), in collaborazione con l'Assessorato alle Pari Opportunità del Comune, l'evento vedrà la partecipazione di esperti del settore di fama nazionale. Oltre duecento i partecipanti confermati al convegno, che è gratuito ed aperto al pubblico.

“Il convegno - ha spiegato oggi il coordinatore regionale Sipo Liuva Capezzani - ha due finalità: dimostrare l'efficacia terapeutica di discipline come la psicoterapia, l'oncologia e la medicina integrata, anche attraverso la presentazione di casi clinici, e creare un collegamento tra le aziende ospedaliere della regione e gli psico-oncologi che lavorano nelle Marche”.

Come sottolineato più volte durante la presentazione, oltre che clinica, la valenza del convegno sarà anche sociale e politica. Uno degli obiettivi è infatti di sollecitare la politica regionale a riconoscere l'importanza della figura dello psico-oncologo nel processo di cura del paziente e di potenziare le convenzioni con i vari enti, in modo che questi professionisti abbiamo modo di svolgere il loro lavoro e i pazienti possano usufruire gratuitamente di una figura importante per la loro salute psico-fisica.

Molto spesso, infatti, capita che i pazienti, e i loro familiari, non possano sostenere le spese per una terapia psicologica privata. “La nostra - ha continuato Livia Capezzani - è una figura molto richiesta, ma negli ospedali ci sono davvero troppo pochi psico-oncologi, a cui spesso vengono affidati compiti diversi da quelli di loro competenza”.

Altro aspetto da non sottovalutare nella fase riabilitativa di un malato di tumore è quella delle cosiddette terapie integrate, vale a dire tutte quelle attività - che vanno dalla nutrizione alle pratiche ricreative (yoga, arte, musica, ecc.) - che hanno grande influenza sul processo di recupero di un malato oncologico.

“Sono tutti aspetti da tenere in considerazione”, ha detto Edy Virgili, nutrizionista e membro dell'Artoi (Associazione ricerca di terapie oncologiche integrate) di Porto Sant'Elpidio. “L'alimentazione di un malato oncologico, ad esempio, dovrebbe variare in base alle caratteristiche delle cellule tumorali. Da uno studio fatto è emerso che il 73% dei pazienti oncologici cerca per conto proprio l'ausilio di terapie integrate, spesso su internet. Il problema è che, se queste terapie - che seguono metodi la cui efficacia è scientificamente provata - non vengono gestite da persone competenti, non servono a niente”.


Francesca Pasquali

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