FERMO - Un momento unico, speciale, che sicuramente rimarrà nei cuori: questo è stato il Giubileo degli Adolescenti e dei Giovani, che si è tenuto lo scorso venerdì 23 maggio a nella città di Fermo.
Più di 270 ragazzi e giovani (e qualche accompagnatore adulto) si sono ritrovati alle ore 18.00 nella chiesa concattedrale di San Domenico. Dopo un primo momento di animazione a cura del COF (Coordinamento Oratori Fermani), hanno preso la parola Keti Stipa e Marta Sciuccati, rispettivamente responsabile del Servizio diocesano della Pastorale Giovanile e Presidente del Coordinamento Oratori Fermani, per un saluto a tutti i presenti. L’evento diocesano, infatti, è stato organizzato insieme dalle due realtà pastorali dell’Arcidiocesi.
Dopo una riflessione proposta da don Marco Zengarini, che ha aiutato i presenti ad interrogarsi sul senso della vita, spesso scoperto grazie alla presenza di una persona importante incontrata lungo il cammino, i giovani e gli adolescenti hanno iniziato il loro pellegrinaggio alla volta della Cattedrale, Chiesa Giubilare.
Due le tappe proposte lungo il percorso: nel cortile del Palazzo Arcivescovile e nel campetto della rimembranza, ai piedi del colle sabulo. Nella prima tappa, i giovani hanno pensato a come poter essere Generatori di Speranza (di senso); idee, proposte, che i presenti hanno potuto scrivere nero su bianco, su di un foglio, nella seconda tappa. Ad accompagnare l’ultimo tratto del pellegrinaggio, è stato il canto delle litanie dei Santi di Gelineau, cantate mentre veniva percorso il Viale della Cattedrale.
All’ingresso della Chiesa, accolti dal canto “Pellegrini di Speranza” eseguito dalla corale parrocchiale di Montegranaro, i partecipanti hanno lasciato il proprio foglio all’interno di due ceste, portate all’altare nella processione offertoriale insieme al pane, al vino ed alla maglia dell’educatore. La messa è iniziata subito dopo, presieduta dall’Arcivescovo di Fermo, Rocco Pennacchio e concelebrata dai parroci presenti che avevano accompagnato i propri gruppi parrocchiali. Le letture del giorno, con il Vangelo che con forza ha ricordato di “amarsi gli uni gli altri come Lui ci ha amati”, hanno guidato la riflessione dell’Arcivescovo nell’omelia. Dopo un momento di silenzio, è stato recitato il Credo (parte importante per poter vivere la messa giubilare) e poi sono state lette nove preghiere dei fedeli, una per ciascuna vicaria dell’Arcidiocesi presente al Giubileo.
Molto sentito e di grande testimonianza per tutti i presenti, è stato il mandato agli animatori che nell’estate avrebbero prestato un servizio pastorale: in parrocchia, in oratorio, al camposcuola o campo scout; prima della preghiera finale, gli animatori estivi sono stati invitati ad alzarsi in piedi, e dopo aver risposto positivamente alle domande dell’Arcivescovo ad assumersi delle responsabilità verso i più piccoli, hanno ricevuto il mandato.
La benedizione finale e l’invito ad “andare in pace” hanno preceduto l’ultimo atto del momento in Cattedrale: il pescare, prima dell’uscita, un impegno fra quelli consegnati ad inizio messa nelle ceste.
La serata è terminata nella Chiesa di San Domenico, dove i presenti hanno potuto cenare e vivere un importante momento di fraternità.
Molto soddisfatte le equipe di Pastorale giovanile e del Coordinamento Oratori (COF), che per la prima volta hanno lavorato in stretta collaborazione, dando vita ad un perfetto momento diocesano di animazione, preghiera, riflessione e fraternità.