Fermo ai tempi del coronavirus: le parole del sindaco Paolo Calcinaro

FERMO - La situazione attuale, le priorità da affrontare, le prospettive future. Di tutto questo ha parlato in videoconferenza stampa il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro. Una prima riflessione sulla situazione sanitaria: “Anche nella nostra realtà sta diminuendo il numero dei malati di covid 19 domiciliati e ospedalizzati. Cogliamo i frutti del grande senso civico della nostra comunità che ha interpretato nel modo corretto le disposizoni sul lock down e dello sforzo encomiabile della struttura sanitaria fermana. Voglio sottolineare il fatto che se, all'inizio della fase di chiusura, sono intervenuto più volte per ribadire il concetto dell'importanza dello stare a casa, questo non significa che ho voluto comportarmi da sceriffo. Era importante dare subito un segnale di fermezza da parte delle istituzioni, ed il messaggio, dopo alcuni iniziali sbandamenti, è stato ottimamente recepito. Ora non dobbiamo mollare anche se capisco benissimo quanto la popolazione stia soffrendo questa situazione. Il risultato è fondamentale. Certo, la fase due ci darà, ad esempio, la possibilità di riaprire i parchi, anche senza la possibilità di usufruire dei giochi, ma se si abuserà si emetterà un'ordinanza e si rimetterà il lucchetto, sia ben chiaro. Un'idea di prospettiva la voglio dare: quando si potrà ripartire con lo sport di gruppo (non ora) il Comune metterà parchi e aree pubbliche all'aperto a disposizione delle società sportive che si trovano in difficoltà”.

Rimaniamo sul tema “riapertura”, si aspettava di più dal passaggio alla fase 2 del 4 maggio? “No, non mi aspettavo maglie più aperte, e non ho strumenti per polemizzare. Molti cittadini chiedono lumi sul fatto delle passeggiate in spiaggia: dal 4 si potrà passeggiare perché viene meno l'ordinanza regionale che le interdisce, ma penso che i limiti dello spostamento di prossimità andranno mantenuti. Evitiamo che dall'area montana ci si sposti per una passeggiata al mare, non avrebbe senso in questo periodo. Parola d'ordine: buonsenso”.

Cambiamo argomento, mascherine ai residenti: in alcuni comuni ne è stata già consegnata una ad ogni cittadino, a Fermo vi state organizzando? “Il fatto di donare una mascherina ad ogni residente è un atto simbolico; noi stiamo seguendo un'altra linea: aiutiamo le fasce più deboli, ad esempio donando anche 5 o 10 mascherine a chi ne ha bisogno, tramite la Protezione Civile. Inoltre abbiamo acquistato circa 15.000 mascherine che doneremo entro la prima decade di maggio agli over 70: sono le persone più a rischio e in diversi casi hanno difficoltà di spostamento. L'obiettivo è di darne due ad ogni cittadino ultra settantenne, coinvolgendo le contrade della Cavalcata che censiranno il territorio e distribuiranno capillarmente le mascherine con il logo del comune, riconoscibili e certificabili”.

Come vede la prossima stagione degli eventi estivi fermani, tra cui spicca la Cavalcata dell'Assunta? “Per la Cavalcata al momento siamo in stand by, ci siamo dati una dead line inoltrata. La consapevolezza è che non bisogna per forza organizzare una manifestazione se non ci saranno le condizioni. Attendiamo le linee guida governative sui grandi eventi. Per gli eventi estivi legati al teatro, alla musica, alla cultura in generale, l'assessore Francesco Trasatti si sta già muovendo. Abbiamo un contenitore importante come Villa Vitali da poter sfruttare, così come la nostra bellissima piazza, ma anche per questo servono indicazioni precise sulla modalità d'azione per la fruizione dello spettacolo: due metri, tre metri di distanza tra i posti? Ingresso? Uscita? Aspettiamo di sapere come lavorare. Penso comunque che qualcosa di soft si potrà fare.

Fermo ha investito molto sulla cultura e sul turismo. Quest'estate dovremo fare i conti con la scomparsa pressoché totale del mercato estero, ma qualcosa sul mercato italiano si potrebbe muovere e perciò confido nell'abbattimento dei limiti regionali alla circolazione. Se ciò accadrà le nostre Marche saranno sicuramente una mèta ambita perché chi deciderà di prendersi qualche giorno di vacanza rinuncerà ai luoghi affollati. E' una prospettiva possibile e positiva, ma ricordiamoci che ragioniamo sempre considerando una diminuzione notevole dei flussi...”.

Un tessuto economico in netta difficoltà dunque. In prima linea, oltre a chi lavora nel settore turistico, ci sono i commercianti. “Una categoria a cui teniamo molto – sottolinea Calcinaro – l'amministrazione comunale ha sempre puntato su questo settore, favorendo la crescita e la moltiplicazione di attività, quali ad esempio ristoranti, sia nel centro città che nelle località costiere di Lido di Fermo/Casabianca e Torre di Palme/Marina Palmense. Faremo tutto il possibile, cercando di favorire la ripresa di queste attività, lavorando anche a livello di tassazione. Anche per questo però noi sindaci abbiamo bisogno di un chiarimento da parte dello Stato per sapere cosa e come fare. Il decreto aprile, ora maggio, ci deve dare indicazioni, oggi il Comune ha un calo importante nel bilancio, la situazione è seria e serve una risposta”.

Capitolo scuola, poche settimane fa i giornalisti sono stati invitati ad un sopralluogo sul campo per poter osservare la fase avanzata dei lavori nel nuovo plesso scolastico degli istituti Betti e Fracassetti in Via Salvo D'Acquisto. In quella sede lei aveva assicurato che la prima campanella nella nuova scuola sarebbe squillata a settembre. Ora che succede? “In assenza di stop causa coronavirus il cronoprogramma era certo; oggi i tempi ci sono ancora per aprire a settembre sperando che non ci siano intoppi. Da lunedì 4 maggio iniziano le opere di urbanizzazione che non comporteranno impatti e disagi per il flusso veicolare in Via D'Acquisto. Anche l'edificio scolastico è in fase avanzata ma i tempi iniziano a stringere. Oggi mi sento comunque di affermare che a settembre ce la facciamo, logicamente incrociando le dita. Il discorso si fa più complesso se pensiamo alla riorganizzazione della scuola in generale: nel prossimo futuro il Governo ci dovrà dire come ci si dovrà comportare: penso all'organizzazione delle classi, alle aule, al trasporto scolastico...”.

Torniamo all'aspetto sanitario che ne pensa riguardo alla questione dei test sierologici? “Sono cose da lasciare ai tecnici, si sta prendendo la strada di utilizzarli, validare alcuni tipi di test per poi metterli in circuito con i tamponi. Aspettiamo protocolli validati, test sierologici accreditati, altrimenti non va bene. Dico no assolutamente al fai da te e non condivido la decisioni di altri sindaci che li hanno accettati. Non ci inventiamo piccoli scienziati, si è giocato molto sull'annuncio, ma dall'annuncio all'esito ne passa parecchio”.

Ha ragionato sul fatto che a breve si sarebbe votato per le amministrative? “E' un argomento che mi fa pensare soprattutto in prospettiva. Dopo questo stravolgimento che ruolo avrà il sindaco? Quali saranno le linee guida dello Stato per i prossimi mesi e per il prossimo anno? Aspettiamo, ora non penso alle elezioni. Certo, abbiamo lavorato tanto sulla città, una Fermo ben impostata, in crescita. Abbiamo subito prima il sisma e adesso il coronavirus... Bisognerà ricominciare, rimboccarsi le maniche, ma in questo momento la mia attenzione è rivolta ai cittadini, per tirarci fuori tutti insieme il prima possibile da questa situazione”.

Alessandro Sabbatini

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