Verso uno sport più sicuro. Ripartono le attività sportive, nuove regole per le associazioni

MARCHE - Anche per lo sport, questo è il periodo della ripresa dell'attività, a tutti i livelli: dall'organizzazione a livello nazionale a quella del più piccolo centro sportivo della nostra penisola. E le novità per lo sport italiano sono tante e importanti: si va dall'obbligatorietà di dotare gli impianti di defibrillatori cardiaci e di abilitare almeno due responsabili delle società sportive all'uso degli stessi, alla nuova regolamentazione in termini di compiti della attività delle federazioni e degli enti di promozione sportiva, che fanno capo al Comitato Olimpico Nazionale.

Ma andiamo per ordine: oramai sta per essere operativa la normativa che impone in tutti gli impianti sportivi la presenza di defibrillatori cardiaci. Le società saranno tenute ad acquistarlo se operano fuori da strutture sportive pubbliche; in caso contrario non lo devono acquistare ma devono comunque garantire la presenza di almeno due operatori addestrati e certificati all'uso dello strumento, durante le ore di allenamento.

Quanto all'attività sportiva vera e propria, il CONI sta portando avanti una politica di innovazione adatta a togliere ogni possibile confusione tra l'attività degli enti di promozione sportiva e le federazioni che lavorano sotto la sua egida. La linea di indirizzo non cambierà da quella odierna: alle federazioni spetterà l'organizzazione dell'attività agonistica, mentre gli enti di promozione si occuperanno della diffusione dello sport nella società, avviando all'attività sportiva i giovani o promuovendo lo sport per gli anziani. Ma si andrà verso una definizione rigida dei ruoli e delle funzioni.

Ci sarà una regolamentazione nuova che imporrà un numero minimo di tesserati per creare un'associazione sportiva affiliata; tutti gli istruttori delle varie discipline saranno dotati di un documento che attesterà la loro qualifica tecnica relativamente alla disciplina insegnata, e già in due regioni italiane, Lombardia e Veneto, le società sportive che faranno insegnare persone prive di qualifica tecnica sono passibili di multe che arrivano fino a 10 mila euro.

Insomma, un ricominciare all'insegna del rigore finalizzato alla tutela della salute di chi pratica sport. E questo è un bel ricominciare.


Daniele Maiani

Ultima modifica il Sabato, 03 Ottobre 2015 16:56

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