La terra dei talenti “in altalena”. In ascesa la Cocciaretto, giù (momentaneamente) Quinzi

TENNIS - Talenti in altalena. Strano il destino del CT Porto San Giorgio: indubbiamente invidiabile, se si tiene conto che in poco più di un lustro ha visto sbocciare due campioni in erba del calibro di Gianluigi Quinzi ed Elisabetta Cocciaretto, etichettabili come qualcosa di più di semplici “speranze” del Tennis nazionale. Ma, al tempo stesso, i responsabili dello storico CT si staranno interrogando sul fatto che la carriera del primo stia, in un certo senso, segnando il passo (dato impronosticabile, soprattutto all’indomani della strabiliante vittoria ottenuta dal sangiorgese al Torneo di Wimbledon Juniores 2013), mentre siano del tutto in ascesa le quotazioni della giovanissima (quindicenne da pochi giorni) Elisabetta Cocciaretto.

Ecco, appunto: partiamo da quest’ultima. L’anno scorso, a Todi, è’ stata la più forte tennista italiana Under 14, titolo di maggior prestigio conquistato per ben 2 volte (trionfò anche nel 2014, quando aveva solo 12 anni) dopo essersi aggiudicata il titolo di campionessa Italiana Under 11, poi Under 12 ed Under 13. In pianta stabile nella nazionale italiana, ha raggiunto per ben due volte la semifinale di prestigiosi tornei, come la Junior Cup e gli Europei di Pilzen (Repubblica Ceca), aggiudicandosi in 2 occasioni anche il Lemon Bowl ed un Torneo in Francia. “A 7 anni è arrivata la decisione di dedicarmi solamente al tennis – ha dichiarato – ed oggi riesco a coniugare bene sia l’impegno scolastico che quello sportivo. Col passare del tempo, l’aspetto ludico della disciplina sta lasciando il posto alla convinzione di poter riuscire a fare cose importanti. Affronto la disciplina con professionalità e metodo”.

Il talento, si sa, da solo non basta. Ed allora coltivarlo e crederci fermamente diviene fondamentale ed Elisabetta si allena duramente, giorno per giorno, per migliorare gioco e caratteristiche. La maceratese Camila Giorgi e la romena Simona Halep le sue giocatrici preferite, con quest’ultima che riesce ad ispirarne anche la tattica da adottare in corso di gara: “Sono una “contrattaccante”, proprio come lei. Aumentare la soglia della concentrazione durante il match è uno degli aspetti sui quali si lavora per migliorare, così come nel gioco a volo. Cemento e terra rossa le mie superfici preferite”.

Gli Internazionali d’Italia e Wimbledon come sogni nel cassetto per un futuro ricco di successi. Nel frattempo, c’è un 2016 da dividere in due, con un primo semestre da dedicare al circuito Itf Under 18 ed un secondo per iniziare a frequentare il circuito maggiore e cercare di totalizzare i primi punti della classifica mondiale assoluta: “E’ in quella che voglio entrare”, ha concluso convinta.

Chi invece in questa classifica c’è già entrato da qualche tempo è Gianluigi Quinzi. Classe 1996, è considerato la stella nascente del tennis azzurro. Ha conquistato 6 titoli ITF, è stato numero uno nella categoria Juniores e nel 2013 ha ottenuto la vittoria al torneo di Wimbledon juniores. Sul più bello però, Gianluigi sembra essersi fermato e proprio quella classifica ce lo evidenzia ancora al numero 340. “Quella vittoria mi ha sorpreso – ammette – non mi aspettavo di vincere. Quell’anno volevo aggiudicarmi uno Slam e mi sentivo in gran forma. Ho vinto Wimbledon e da quel momento ho acquisito tanta fiducia in me. Dopo ho cominciato a sentire la pressione perché tutti mi volevano come se fossi una star, anche se in realtà non avevo vinto ancora nulla. Da lì agli ultimi due anni le mie prestazioni sono un po’ calate, non sono riuscito ad esprimere il mio tennis. Il peso delle pressioni si sente per tutto. Io sono solo all’inizio e penso che bisogna saperle gestire bene, perché altrimenti non puoi giocare ad alti livelli. È così in ogni campo. Se si affrontano bene, si diventa più forti e si acquisisce fiducia”.

Un periodo un po’ così, che siamo certi saprà lasciarsi presto alle spalle: “Mi manca la fiducia nello stare in campo. Purtroppo non sto vincendo molte partite e quindi la sto perdendo un po’ nelle mie capacità. Non è facile, per diventare forti bisogna allenarsi tanto. Però il bello di questo sport è che ogni settimana hai sempre un’opportunità. Devo migliorare, soprattutto mentalmente. Anche stare senza allenatore mi ha fatto perdere fiducia”. Restiamo dell’avviso che il giovane sangiorgese abbia tutte le carte in regola per entrare fra i primi 100: “Sono tutti forti. Vincono perché sono intelligenti tatticamente, sono freddi nei momenti importanti, sono maturi quando si trovano in campo”. Giocare bene con serenità, dunque. Sembrano queste le “mete” da realizzare nuovamente per il talentuoso tennista rivierasco. La stoffa c’è e, potete giurarci, Gianluigi tornerà presto a brillare di luce propria.


Uberto Frenquellucci

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