La Santo Stefano-Avis Porto Potenza basket in carrozzina è in finale scudetto

PALLACANESTRO IN CARROZZINA - Sabato 13 aprile 2019: la S. Stefano-Avis ha scritto la pagina più bella della sua storia! I ragazzi in campo e il coach Roberto Ceriscioli hanno messo un timbro indelebile nella lunga e già gloriosa vita di questa società sportiva, tra le più longeve e tra le primissime in Italia a praticare basket in carrozzina. Al Palazzetto di via degli Oleandri, ad Alba Adriatica, contro l’Amicacci Giulianova, la S. Stefano-Avis ha staccato il biglietto per la finale scudetto, la prima dell’intera sua storia.

La vittoria di capitan Ghione e compagni contro i cugini abruzzesi per 83-74 è stata quanto di più bello si potesse sperare. Non tanto per la rivincita dello scorso anno, quando proprio il derby dell’Adriatico segnò il semaforo rosso, in semifinale, nel cammino della S. Stefano verso l’attesissima finale; quanto perché i marchigiani hanno voluto con tutte le loro forze tagliare questo traguardo ambito da tre anni. Due anni fa era stata Cantù a fermare i portopotentini, sempre in semifinale, per poi andare a vincere lo Scudetto. Lo scorso anno, come detto, i cugini abruzzesi, che poi persero in finale ancora contro i lombardi. Ma quest’anno la finale scudetto non la toglie nessuno alla formazione di coach Ceriscioli. E sarà ancora big match contro Cantù.

La cronaca del match di sabato in terra abruzzese ha visto ancora un grande equilibrio sul parquet, come in gara 1. Ma questa volta nel terzo quarto i portopotentini son riusciti a cambiare marcia ed a produrre un parziale determinante di 17 punti a zero. Giulianova non si è lasciata andare producendo un contro parziale da 17 a 1 capace di riaprire il match. Ma la S. Stefano si è mostrata squadra e non ha perso il controllo della partita. Lì sono arrivati tre “ciuf” di Andrea Giaretti che hanno segnato lo strappo fondamentale nel punteggio, poi ottimamente controllato dai marchigiani e ancora alimentato dai canestri di Mehhiaoui, Ruiz, Bedzeti e Ghione. Fino al trionfo finale 83-74 e alla storica qualificazione per la serie finale che inizierà con gara 1 l’11 maggio al Pala Meda, casa della UnipolSai Briantea84 Cantù per questo rush finale di stagione; poi gara 2 il giorno successivo, il 12. Si tornerà al PalaPrincipi per gara 3 del 18 maggio e l’eventuale gara 4 del 19. Per gara 5, se necessaria, si tornerà al Pala Meda, il 25 maggio.

“Sono state 2 partite intense e combattute, Giulianova ha giocato bene e ci ha messo in grande difficoltà , i ragazzi sono riusciti a trovare intensità e coesione proprio nei momenti più difficili e questo ci ha permesso di raggiungere un obiettivo storico”. Coach Robi Cerisicioli, al termine del derby dell’Adriatico, è ovvimanente raggiante. “Abbiamo poco tempo per preparare i prossimi importanti impegni, prima la final eight di Euroleague 2 e poi le finali scudetti – guarda subito in avanti il coach - Saranno partite di altissimo livello dove concentrazione e unione di intenti faranno la differenza, e noi faremo di tutto per arrivare pronti. L’invito per tutti è di venirci a sostenere sulle tribune del Pala Principi per spingerci a grandi imprese sportive”.

La favola della S.Stefano giovane e “made in Italy”. Dall’incubo del 2015 al sogno di sabato scorso. Nel mezzo tanto sudore e voglia di crescere

Sabato 21 febbraio 2015-sabato 13 aprile 2019: prima il grande buio e poi il grande sogno. Se in quel pomeriggio di 4 anni fa tutti noi, presenti al PalaPrincipi, al termine dell’infausto match perso contro Treviso 46-45, sapevamo di aver appena assistito al momento più buio della lunga e blasonata storia della S. Stefano Sport, sabato scorso abbiamo invece avuto l’altrettanto netta sensazione di aver assistito ad una partita con la quale i ragazzi in campo e il nostro grande coach Roberto Ceriscioli avevano appena scritto la più importante pagina della società sportiva portopotentina. La sconfitta di quel 21 febbraio era costata la retrocessione dalla serie A (categoria poi in cui la Società portopotentina la stagione successiva ha continuato a militare per via del ritiro dal massimo campionato di un’altra Società).

La vittoria di sabato scorso, invece, ha consentito ai portopotentini di staccare il biglietto della finale scudetto. Nel mezzo, in questi anni, c’è stato un lento, graduale, progressivo percorso di crescita dei ragazzi attraverso tanto impegno, tanto sudore e tanta voglia di crescere e imparare. Sotto la splendida guida del loro coach Robi Ceriscioli che aveva con grande coraggio sposato la linea, allora proposta dal Presidente Mario Ferraresi e dal Segretario Generale Gianfranco Poggi, del ringiovanimento della squadra, dell’arrivo di tanti italiani ancora con pochissima esperienza e del contenimento dei costi della Società. Linea sposata, come detto, con coraggio, e sempre portata avanti e rivendicata.

L’innesto di un paio di campioni come Mehiaoui e Ruiz ma soprattutto la crescita esponenziale, tecnico, tattica, caratteriale e mentale, di ragazzi come Andrea Giaretti, Sabri Bedzeti, Enrico Ghione, su sui in quell’estate del 2014 quando erano ancora acerbi e inesperti, la società aveva puntato. Ed ora che i suoi ragazzi hanno “messo le ruote” in finale, questo è già un grandissimo successo. Ma l’appetito vien mangiando.

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