FERMANO - All’interno dell’ospedale di Porto San Giorgio dal 2019 è presente l’Unità Operativa Complessa di Medicina Legale dell’Ast Fermo. “La nostra è un’attività complessa,– spiega il direttore, dottoressa Alessia Romanelli -, che si distingue in tre branche. Il primo settore riguarda il lavoro concernente gli accertamenti della disabilità: invalidità civile, inserimento a lavoro per disabili, legge 104. Un aspetto importante è relativo ai tempi d’attesa: la persona che presenta domanda è in posizione di difficoltà, la patologia determina conseguenze negative per il contesto lavorativo e familiare. Nel nostro reparto registriamo i tempi di attesa più performanti della regione Marche, tempi che vanno dai 30 ai 40 giorni, mentre gli indicatori posti dalla Regione sono di 3 mesi. Ciò è frutto di un grande lavoro di squadra, ho al mio fianco quattro dirigenti medici, giovani professionisti specializzati in medicina legale ed adeguatamente preparati”.
“Altro settore nel quale operiamo, la medicina legale clinica che si affianca ai professionisti che lavorano in ambito ospedaliero. Sono riuscita ad attivare un ambulatorio di medicina legale ospedaliero, unico nelle Marche, che sta crescendo. Il medico legale interagisce con il clinico: collabora se il paziente deve nominare l’amministratore di sostegno, in ambito di compilazione della cartella clinica, se il paziente rifiuta un certo tipo di trattamento. E’ un otttimo inizio, tante cose verranno migliorate, nel tempo questo aspetto diventerà un punto fondamentale della disciplina”.
“Terzo aspetto – continua la dottoressa Romanelli -, il coordinamento dell’attività necroscopica su tutto il territorio del Fermano. Organizziamo le visite necroscopiche, accertamento obbligatorio per tutti i decessi nel territorio. Dal 2019 effettuiamo un’attività di riscontro diagnostico, autopsia a fini clinici per individuare la causa di morte. In passato veniva esercitata in convenzione con l’ospedale Torrette di Ancona, ora la svolgiamo in piena autonomia; sensibilizziamo i medici curanti di fronte a morti la cui causa non è nota, per motivi statistici e per individuare la tipologia di patologia. Importante l’attività di collaborazione con l’autorità giudiziaria: attiviamo un sistema di turnazione h 24 per essere sempre disponibili in caso di decessi per morte violenta, effettuiamo sopralluoghi, ispezioni su chiamata”.
Prende la parola il Direttore Generale, dottor Roberto Grinta: “Vado fiero del lavoro dell’unità di Medicina Legale. Negli ultimi tre anni abbiamo potenziato questo reparto eliminando i fattori confondenti (convenzioni…) ed aumentando di conseguenza l’organico. La relazione tra la parte clinica e quella tecnologica è fondamentale e la trasversalità di questa unità operativa è fondamentale per la sicurezza nelle cure e nel percorso sanitario. I tempi di attesa bassi delle domande di invalidità ci permettono di attivare procedure come l’assistenza domiciliare, l’hospice: un’accelerazione per i pazienti che necessitano di particolari procedure che permette ai familiari di usufruirne in modo congruo e tempestivo”.
“Oltre al personale medico – conclude la dottoressa Romanelli – altrettanto importanti per noi sono gli amministrativi che devono curare la gestione delle istanze per le richieste di accertamento. Dal 2020, grazie alla loro collaborazione, siamo passati dalla convocazione cartacea a quella telematica con un sensibile accorciamento dei tempi ed una maggiore fluidità della gestione della pratica. L’obiettivo è digitalizzare il più possibile, è auspicabile avere a disposizione la cartella medico legale per effettuare incroci che ci consentono di evitare errori e ridurre i tempi. Ad esempio se il soggetto soffre di patologie incompatibili con il porto d’armi e noi ne abbiamo contezza, il relativo certificato richiesto non viene rilasciato”.
Alessandro Sabbatini
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