Covid e malato oncologico, quando manca l’umanizzazione del percorso terapeutico

FERMANO - L’Anpof (Associazione Noi per l'Oncologia Fermana) Onlus nasce nel giugno del 2015 per l’esigenza di offrire sostegno e supporto ai pazienti e familiari che si rivolgono al reparto di Oncologia dell’ospedale Murri di Fermo per le visite e le terapie oncologiche. L'associazione si prefigge attività di volontariato e solidarietà e di tipo assistenziale, attraverso l’impegno diretto di volontari in reparto, in modo che la permanenza sia più confortevole e gli stress siano ridotti al minimo. Inoltre, mediante la raccolta fondi, offre sostegno organizzativo e tecnico al reparto di Oncologia dell’ospedale Murri con l’acquisto di attrezzature e la concessione di borse di studio per progetti integrativi.

“Un aiuto concreto, sul campo, al malato oncologico – spiega la presidente Michaela Vitarelli -, questa è la nostra missione. Con la costante attività nel reparto abbiamo visto in questi anni crescere e cambiare in positivo diverse cose”.

Com’è cambiata la vostra attività nel periodo di pandemia?

E’ da più di un anno che, causa Covid, la nostra presenza nel reparto è stata sospesa. Scelta inevitabile, certo, per tutelare sia i pazienti oncologici che i nostri volontari. La stessa cosa è toccata anche alle altre associazioni che, come noi, si muovono nel campo dell’assistenza al malato oncologico in presenza”.

Cosa ha comportato questo stop improvviso?

Le terapie e le attenzioni di tutto il personale medico sanitario sono sempre continuate con tutte le precauzioni del caso: i medici e gli infermieri in prima linea hanno dato (e continuano a dare) il massimo. Dopo più di cinque anni però, improvvisamente noi ci siamo trovati a non avere più quel rapporto personale e diretto con le persone in terapia, un rapporto costruito ed arricchito nel tempo dai volontari presenti in reparto ogni giorno: il sorriso, l’ascolto, lo scambio. Non ci sentiamo esclusi arbitrariamente perché comprendiamo il valore del nostro restare fuori e l’importanza di proteggere loro in primis. Sono rimasti sospesi, oltre al servizio in reparto in presenza, il Servizio di Estetica e Benessere in Oncologia con cui settimanale le nostre estetiste volontarie, dispensavano coccole e trattamenti adeguati alle varie necessità specifiche e poi convegni, corsi per la formazione di volontari per la rete delle cure palliative e ancora molti altri progetti in embrione. Oggi purtroppo manca tutto ciò che è fondamentale per ridare fiducia e autostima al paziente frastornato dalle terapie, aiutandolo così a combattere con forza la malattia”.

Che succede sul campo dell’assistenza domiciliare del malato oncologico?

In questi mesi abbiamo ricevuto varie richieste per l’assistenza domiciliare, per la quale purtroppo non siamo organizzati. E’ una delle attività di fondamentale importanza in questo momento, che svolgono in pochi e sicuramente con difficoltà, visto il contesto. La persona che deve proseguire le terapie o le cure palliative a casa ha necessità di personale preparato anche dal punto di vista professionale, oltre che del volontario. E’ una necessità vera, a volte una priorità che sfugge alla “macchina” che assiste il paziente oncologico. Credo sia allarmante e oltremodo angosciante per la famiglia oltre che per la persona in cura”.

Si può fare qualcosa in rete, sfruttando le potenzialità del web?

“In situazioni di emergenza come questa il web può aiutare – sottolinea la presidente Vitarelli -. Certo, sui social abbiamo cercato di restare attivi, ma non è lo stesso in questo ambito, il virtuale non può sostituire tutto quello che passa guardandosi negli occhi, stringendo una mano o sorridendo sereni per placare ansie e paure… E poi non tutti i pazienti sono social. Una buona risposta web è quella organizzata dalla Rete della Marcangola di cui l’Anpof fa parte, rete di associazioni di volontariato che operano in ambito oncologico marchigiano, coordinata dalla Professorressa Rossana Berardi degli Ospedali Riuniti Ancona, che organizza riunioni, webinar, eventi di formazione on line gettando una luce importante sul mondo dell’oncologia”.

Un’ultima battuta, come immagina il futuro? “Siamo in attesa di capire come sostenere e accompagnare il paziente oncologico nel suo percorso di cura, se potremo mai ritornare al nostro modo di operare pre-pandemia oppure inventarci altre modalità, restando umani!”.

Per informazioni sulla Rete della Marcangola: www.oncologiamarche.it/associazioniwww.oncologiamarche.it/associazioni

Alessandro Sabbatini

Ultima modifica il Venerdì, 19 Marzo 2021 10:08

Devi effettuare il login per inviare commenti

Annunci

  • Arredamento Casa  San benedetto del tronto - seminuova, ottimissime condizioni, super comoda, c...
  • Arredamento Casa  Macerata - con braccioli in stoffa verde vintage originale in...
  • Appartamenti affitto  Morrovalle - Nella frazione di trodica, zona molinetto, si affi...
  • Animali  Magliano di tenna - nati il 24/04/2024, i colori sono bianco, bianco e...
  • Operai  Porto recanati - Cerco come lavapiatti fine settimana o verniciatur...

Vai all'inizio della pagina
Preferenze Cookie
Le tue preferenze relative al consenso
Qui puoi esprimere le tue preferenze di consenso alle tecnologie di tracciamento che adottiamo per offrire le funzionalità e attività sotto descritte. Per ottenere ulteriori informazioni, fai riferimento alla Cookie Policy.Puoi rivedere e modificare le tue scelte in qualsiasi momento.
Analytics
Questi cookie ci permettono di contare le visite e fonti di traffico in modo da poter misurare e migliorare le prestazioni del nostro sito. Ci aiutano a sapere quali sono le pagine più e meno popolari e vedere come i visitatori si muovono intorno al sito. Tutte le informazioni raccolte dai cookie sono aggregate e quindi anonime.
Google Analytics
Accetta
Declina
Accetta tutti
Rifiuta tutti
Salva la corrente selezione