È l'occasione per Falerone di recuperare la memoria storica, rivisitandone la tradizione contadina. “Il ballo della ‘Nzegna” o “dell’insegna” si svolgeva il primo giugno, giorno in cui ricorre la festività di San Fortunato a cui è dedicato, a ringraziamento dello scampato pericolo dei Barbari, e affonda le sue radici nella nostra più ancestrale cultura.
L’alfiere, rappresentante giocatore di ogni contrada deve porre in posizione orizzontale l’insegna o la bandiera, raffigurante nella parte superiore l’immagine del santo e nel retro alcuni soldati che ballano intorno ad una bandiera con l’immagine di uno scorpione e, girando su se stesso, deve svolgere il drappo facendolo rimanere parallelo al terreno facendo passare l’asta sotto le gambe una alla volta durando il più possibile senza che la stoffa della bandiera tocchi la terra.
Al termine della sua esibizione la bandiera verrà consegnata all’alfiere di un’altra contrada e via via così fino a che tutti avranno fatto la loro gara. Vincerà chi ha commesso meno infrazioni ed avrà fatto girare la bandiera più a lungo.
Le origini di questo ballo sono state indagate e studiate dai più valenti etnografi e studiosi di folklore italiani, tutti concordi nell’affermare l’altissima valenza storico culturale risalente addirittura alle consuetudini delle legioni romane che veneravano le loro insegne sulle quali frequentemente venivano rappresentate figure di animali.