Quello di Campofilone e dei suoi maccheroncini è un legame indissolubile e storicamente comprovato.
Già dal 1400, infatti, in una corrispondenza dell’Abbazia di Campofilone si menzionava questo alimento come “maccheroncini fini fini”. Successivamente li ritroviamo in alcuni documenti del Concilio di Trento del 1560, sino ad arrivare in alcuni quaderni di ricette dei conti Stelluti - Scala e Vinci nel 1700.
Col passare dei secoli la tradizione è rimasta pressoché immutata, così come le tecniche di preparazione: l’impasto preparato con le migliori farine di grano tenero e uova, senza l’aggiunta di acqua, viene steso in sottili sfoglie, arrotolato e tagliato in fili sottilissimi con grande maestria dalle massaie, e disposti ordinatamente ad asciugare su fogli di carta. E così la tradizione si è tramandata nei secoli di madre in figlia, sino ad oggi. Questi semplici ma preziosi procedimenti della tradizione culinaria locale hanno fatto sì che nel tempo diventassero una specialità di gran pregio, grazie anche alla lungimiranza di alcuni produttori tra i più storici del paese, tanto che dal 2008 è nata l’Associazione Produttori dei Maccheroncini di Campofilone con lo scopo di salvaguardare la tipicità e le caratteristiche peculiari del prodotto attraverso il raggiungimento del riconoscimento comunitario IGP (indicazione geograficamente protetta).
Al fine di valorizzare e diffondere ulteriormente questo caposaldo dell’economia campofilonese, dal 1964, nella prima decade di agosto, viene organizzata la Sagra Nazionale dei Maccheroncini di Campofilone nella quale è possibile degustarli secondo la ricetta tradizionale. Lavorati interamente a mano e conditi con il tradizionale ragù di carne, ogni anno gli stand, sotto l’impeccabile e rodata macchina organizzativa curata dalla Pro-Loco di Campofilone, in un clima di festa e di ospitalità, attirano circa 40 mila persone. Un successo che si ripete ogni anni, in cui per quattro giorni il borgo antico si trasforma in una grande tavola imbandita del piatto principe del territorio. Anche il clima che si respira è autentico e appetitoso: sembra di stare in una grande famiglia dove, nonostante l’affollamento e la concitazione, tutti trovano un piatto ricco da mangiare, un posto comodo per sedere e gente speciale da incontrare.
Importante rimane il contributo e l’impegno costante dei molteplici pastifici che risiedono sul territorio comunale, che, uniti dallo spirito condiviso di preservare la tradizione culinaria di Campofilone, implementano la politica della qualità totale del prodotto, promuovendolo a gran voce sia su scala locale che globale.
I maccheroncini di Campofilone si distinguono dalle altre paste alimentari, perché la farina deve essere impastata soltanto con uova e tutte le operazioni sono eseguite a mano. La lavorazione richiede abilità, forza e fatica.
La pasta va preparata con ben 10 uova per ogni kg di farina di grano tenero. Si cuoce rapidamente in acqua bollente, già precedentemente salata, a fuoco vivo.
Nelle campagne, nel gusto antico, i maccheroncini si presentano bruniti dal condimento ricco di rigaglie, cosparsi di cacio pecorino, velati di pepe nero o peperoncino rosso.
Ricetta Maccheroncini di Campofilone al ragù
Ingredienti
100 gr. reale di vitellone a pezzetti
100 gr. muscolo a pezzetti, 2 pezzetti di coda
50 gr. maiale a pezzetti
2 ossetti di maiale e 2 divitellone
200 gr. di reale di vitellone macinata
1 bicchiere di vino bianco, 1 Kg di pelati
1 cucchiaio di doppio concentrato, 2 mestoli di brodo
maggiorana, alloro, salvia, sale, pepe e olio q.b.
Preparazione
Mettere in una padella larga a rosolare la carne a pezzetti, la coda e le ossa con l’olio e le spezie. A rosolatura avvenuta aggiungere la carne trita, salare e pepare a piacimento. Far rosolare il tutto e aggiungere il bicchiere di vino, lasciar evaporare dopodiché aggiungere i pomodori pelati e il concentrato, far bollire per circa due ore. Togliere le ossa, la carne e le verdure dal sugo. Il ragù è pronto. Nel frattempo portare a ebollizione abbondante acqua salta, immergete i maccheroncini e lasciateli cuocere per due minuti senza mescolarli. Metterli scolati su di una tavoletta di legno e condirli con abbondante ragù e parmigiano.