MONTAPPONE - Valorizzazione della tradizione del cappello, sinergie amministrative e il desiderio di dare nuova linfa al territorio. Abbiamo parlato con il primo cittadino di Montappone, Comune simbolo dell’area del cappello, Mario Clementi.
Da sindaco insediato da qualche mese, che legame ha trovato tra la città e il cappello?
“Il legame c’è e vede coinvolti la maggior parte dei cittadini. Io stesso mi sento profondamente legato non solo all’industria del cappello, ma proprio alla cultura della lavorazione e dell’intreccio della paglia. Inoltre, sono stato responsabile in passato del Museo del Cappello. Viviamo in un paese piccolo e tutto sommato un po’ isolato, ma attrattivo grazie a questa cultura operosa. Dovremmo tutti riconoscere che questo non rappresenta solo un'eredità, ma anche una grande possibilità di sviluppo”.
Ci sono iniziative in particolare, da segnalare in merito?
“Montappone è uno dei paesi più attivi e centrali della marca produttiva, ma non nascondo che si debbano trovare più momenti per promuovere all’esterno questo spirito con iniziative più frequenti. Come amministrazione ci stiamo impegnando per creare nuove idee e condizioni. Naturalmente è necessaria la collaborazione di tutti, privati e aziende. Adesso qualcosa si sta muovendo, quest’anno l’associazione “San Giorgio” - per esempio - ha creato un minilaboratorio”.
Gli imprenditori del Cappello segnalano problemi, in particolare legati alla viabilità. Cosa, a suo parere, possono fare le Istituzioni?
“Con i sindaci di Massa Fermana e Monte Vidon Corrado, siamo andati sia in Regione che in Provincia. Ci hanno preso in considerazione, sì. Il problema è sempre di natura economica. Per il 2025 i soldi messi a disposizione, soprattutto per la provinciale montapponese, sono veramente pochi. In compenso, abbiamo richiesto una rotatoria per la zona di Vallemarina di cui, ci hanno detto, si procederà alla progettazione dopo il 2025”.
In generale, con gli altri comuni del distretto del Cappello, c’è un’unità di intenti?
“Sì, viviamo situazioni simili in storie demografiche, anche economiche, ma a volte è difficile per ognuno di noi rinunciare alle proprie individualità per pensare ad un bene più ampio, più diffuso, con un respiro più territoriale che comunale. Per il futuro, sarà importante progettare un percorso verso una nuova sensibilità. Ultimamente avverto ciò come qualcosa di urgente”.
Pensa a una fusione?
“Un percorso consapevole verso una fusione tra comuni era già un punto importante e delicato del programma amministrativo. Stiamo dialogando concretamente per creare un futuro che rispetti le sensibilità identitarie locali e per garantire, allo stesso tempo, un'amministrazione più efficace dei nostri paesi con una maggiore possibilità di essere protagonisti attivi di un nuovo e necessario cambiamento. Ho sentito i sindaci di Massa Fermana e di Monte Vidon Corrado per recarci a Torino all’assemblea dell’ANCI dal 20 al 22 novembre, perché ci sarà un intervento di Barbieri (Presidente del Coordinamento nazionale per le fusioni tra Comuni n.d.r.) dedicato all’argomento. La nostra intenzione è quella di iniziare il cammino”.
Eventualmente questa strada, quindi, Montappone la percorrerebbe con questi due comuni.
“Sì, esatto sono quelli confinanti e più vicini a noi per caratteristiche”.
Silvia Ilari