Le Marche nella morsa della neve ma si temono di più basse temperature e gelate

MARCHE - Più della neve sono le basse temperature e il gelo a preoccupare gli agricoltori marchigiani. Da nord a sud della regione le aziende agricole e gli allevatori cercano di fronteggiare l'ondata siberiana e temperature che, nei casi più estremi, hanno raggiunto i – 17° nell'Ascolano. A far paura è soprattutto il protrarsi del gelo sui campi che potrebbe compromettere i raccolti di finocchi, cavolfiori, radicchi, scarola e verza, carciofi ma anche frutta e olive. Si è cercato di ovviare comprendo gli ortaggi con tessuti ma contro temperature di molto sotto allo zero si può far poco. Nelle Province di Pesaro Urbino e di Ancona gli ortaggi sono coperti da una coltre di neve che funge in qualche modo da coperta termica naturale e i timori sono legati al perdurare del freddo e dalle gelate. Nello jesino la coltivazione del carciofo precoce rischia di essere compromessa. In provincia di Macerata sono arrivate le prime segnalazioni di danni da gelo sugli ortaggi (zona di Morrovalle), sugli uliveti e frutteti (zona Urbisglia) che, nei giorni precedenti, avevano già avviato la loro fase vegetativa. Stesso discorso per le coltivazioni di albicocca precoce nella zona di Pesaro e Vallefoglia.

"I danni alle piante, che potranno però essere verificati definitivamente solo nei prossimi giorni, sono destinati a compromettere le produzioni nel tempo poiché - afferma la Coldiretti - occorrono anni prima che prima che si possa sostituire la pianta e che quella nuova inizi a produrre”. In Valmarecchia si è lavorato per liberare le strutture dal manto di neve nel timore di gelate che potrebbero appesantire i tetti e causare crolli come avvenuto con il "nevone" del 2012. Tra gli allevatori ci sono stati disagi, soprattutto nell'Urbinate, per gli impianti idrici per abbeverare gli animali ghiacciati ma il timore più grande è legato a possibili distacchi elettrici. Tutti sono dotati di generatori di emergenza per riscaldare gli animali e per la mungitura ma se il blackout dovesse durare troppo non avrebbero più energia. In questi giorni non sono infine mancati problemi alla viabilità, soprattutto quella rurale. I trattori degli agricoltori della Coldiretti sono stati mobilitati come spalaneve per pulire le strade e come spandiconcime per la distribuzione del sale contro il gelo.

"I mezzi agricoli sono al lavoro – conclude la Coldiretti – per consentire la circolazione anche nelle aree piu’ interne e difficili ed evitare l’isolamento di case e aziende ma anche garantire le consegne di prodotti alimentari".

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