Vito Mancuso inaugura la rassegna "Parole & Nuvole"

PORTO SANT'ELPIDIO - Parole & Nuvole 2018, rassegna letteraria che muove dal piacere e dalla necessità della parola come strumento essenziale per costruire, creare, riflettere, godere e rinnovare la realtà, apre finalmente le danze e il dibattito su un tema controverso . Quest’anno la discussione è all’insegna di un fil rouge, creato in tandem con la rassegna Fermo sui Libri, che vede protagonista provocatoria della scena la ricerca di significato di una parola in particolare, carica di emozione e nostalgia come un’alba da un lato e pesante come una pietra da lapidazione dall’altro, ovvero la parola tedesca Heimat, (piccola) patria.

Il governo tedesco ha infatti creato in questi giorni un Ministero degli Interni potenziato che si occuperà anche di edilizia pubblica e di questioni sociali ed ideologiche legate al concetto di Heimat, ovvero di patria. Come reagirebbe l’Italia invece ad un governo che fondi un “ministero della patria”? L’interrogativo è attuale, brutale e provocatorio. Il concetto di Heimat è una metafora della realtà contemporanea dove si alternano chiusura e apertura, luci ed ombre, xenofobia e accoglienza, nazionalismi e la volontà di creare valori comunitari nuovi e condivisi, che non sfuggano ai cambiamenti, ma li accompagnino fino ad un nuovo equilibrio, come la ricerca di umanità e solidarietà, come l’intento da parte di tutti (dai rifugiati di guerra, ai disoccupati, dagli anziani, ai giovanissimi cervelli in fuga) di crearsi in qualche maniera una possibilità per vivere più umanamente e dignitosamente la propria esistenza. Vi è un afflato di distruzione e creazione di fondamenti, dunque, per trovare da qualche parte il luogo da chiamare casa, la propria (piccola) patria.

Prima voce ad esprimersi sul significato più vero e necessario della patria sarà il teologo e giornalista Vito Mancuso, il 12 Aprile 2018, alle ore 21,15 presso Villa Baruchello a Porto Sant’Elpidio.

Vito Mancuso è nato a Carate Brianza nel 1962 e ha dedicato la sua giovinezza e gli anni universitari agli studi teologici, prima presso l’Arcivescovato di Milano, dove ha raggiunto il Baccellierato nel 1985, e poi presso la Facoltà Teologica San Tommaso d’Aquino a Napoli, dove ha ottenuto la Licenza nel 1988. Dopo un periodo passato come sacerdote, ha chiesto di essere dispensato dai suoi compiti e voti per potersi dedicare unicamente allo studio della sola teologia.

Col raggiungimento del massimo grado accademico e di conosenza della teologia, ovvero il Dottorato nel 1996, ha deciso di cominciare a pubblicare per il grande pubblico i suoi studi teologici, in libri come Hegel Teologo, e numerosi saggi divulgativi di tema teologico, come L'anima e il suo destino, Io e Dio. Una guida dei perplessi, Il caso o la speranza? Un dibattito senza diplomazia, Io Amo. Piccola filosofia dell'amore, Il coraggio di essere liberi e il famoso Il bisogno di pensare. Scrive abitualmente su testate quali Avvenire, Panorama, Corriere dela Sera e La Repubblica ed è spesso ospite in qualità di pensatore e teologo presso programmi quali Che Tempo che Fa di Fabio Fazio, L’infedele di Gad Lerner, Otto e Mezzo condotto da Lilli Gruber, Quante Storie di Corrado Augias e Di Martedì di Giovanni Floris, spesso presentando idee non in linea con la dottrina ufficiale della chiesa, ma che stimolano l’ascoltatore, senza dubbio, a sviluppare la propria idea di spiritualità.

A Parole&Nuvole presenta un intervento dal titolo "Il bisogno di pensare", ispirato al suo ultimo saggio divulgativo, che tratta proprio della necessità di conoscere sé stessi, di pensarsi, di comprendere i propri bisogni e quindi la propria identità e la propria capacità di realizzarsi in seno ad una comunità. «Perché vivete? Quale scopo date al vostro essere qui? Cosa volete da voi stessi?» queste le domande che Vito Mancuso pone all’ascoltatore, affinché egli sia in grado di fondare un’esistenza piena in complementarietà con le altre, una (piccola) patria, dalle grandi ed umane prospettive.

L’assessora alla Cultura del Comune di Porto Sant’Elpidio, Monica Leoni, ha così salutato l’apertura di Parole&Nuvole: " Una Rassegna sotto l'egida della Città che legge, in collaborazione con il Comune di Fermo con un fil rouge provocatorio, ma attualissimo. Una metafora della contemporaneità fatta di caos ed armonia, di notte e giorno, di aperture e chiusure, di disorientamento e tentativi di trovare una bussola in questo bailamme. E parlando di orientamento non si poteva non iniziare da un filosofo nonchè teologo: Vito Mancuso. Lo possiamo definire un agitatore di pensiero in un'epoca in cui pensare è un lusso."

Oriana Salvucci, direttrice artistica della rassegna, ha così definito la personalità e la caratura dell’ospite scelto per l’appuntamento introduttivo di tutta la rassegna: " Un agitatore di pensiero e di desiderio così possiamo definire Vito Mancuso. Nella sua ultima opera, Il bisogno di pensare, il filosofo intrattiene un dialogo serrato con il lettore sulle domande fondamentali dell'esistenza, sul significato e sul senso del vivere, sul desiderio, sulla differenza fra necessità di pensare e il bisogno di pensare. E quella assonanza che Vito Mancuso rileva fra bisogno e sogno che apre la strada all'utopia, alla visione, all'impossibile. Vi sono dei passi nel libro che definirei lirici come quando parla dell'avere un'Itaca nel cuore. E afferma con accorata passione Si può vivere senza un'Itaca? L'Itaca di Mancuso può essere assimilata alla nostra Heimat, il luogo dove ci si sente a casa, il luogo che si sceglie come patria o matria che sia.

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