Un crowdfunding per raccontare la Resistenza. Iniziativa editoriale di Marco Biancucci e Chiara Donati

FERMANO - Circa 2.000 euro raccolti sui 7.500 necessari rappresentano un buon punto di partenza. Ma il crowdfunding lanciato da Marco Biancucci e Chiara Donati per la stampa di 500 copie del libro “Riconoscersi partigiani. Costruzione di un'appartenenza” ha bisogno di uno sprint decisivo. Il lavoro, promosso e finanziato nella fase iniziale d'impaginazione grafica dall'ANPI provinciale di Fermo, nasce dall’incontro tra ricerca storiografica e fotografia. “Attraverso un'analisi a tutto tondo del divenire e del riconoscersi partigiani - racconta il fotografo Biancucci, nato nel 1977 a Monte Vidon Corrado - emerge come la Resistenza sia stata per i suoi protagonisti e protagoniste prima di tutto un'esperienza. O meglio, l'esperienza per eccellenza. Uno spartiacque nelle loro esistenze come nella storia del nostro Paese. La complessità del lavoro fotografico fa affiorare inoltre quello che rimane oggi dei volti e dei luoghi della Resistenza e ciò che possono e devono ancora raccontare. La parte testuale e le immagini, pur nella loro autonomia, dialogano perfettamente tra loro spaziando dal contesto nazionale alle vicende particolari della regione Marche”.

Sono stati ritratti in pellicola bianco e nero nella loro quotidianità alcuni degli ultimi partigiani in vita nella regione (20 in tutto) ed immortalati i luoghi della Resistenza (“Spazi in cui si consumarono gli scontri armati, le violenze stragiste ma anche i momenti più vivi e intimi della socialità partigiana”), mentre in digitale vengono raccontati gli oggetti appartenuti a partigiani non più in vita.

Il saggio della 36enne fermana Chiara Donati, invece, attraverso un accurato spoglio delle fonti della soggettività in senso ampio, completate dalla visione di documentazione presente negli Archivi degli Istituti della Resistenza o della Fondazione Gramsci, privilegia una lettura che si muove sul filo della memoria e secondo i meccanismi del tempo. “È una narrazione che fa riferimento, in modo originale, al complesso e contraddittorio universo dei sentimenti che le diverse scansioni e le diverse esperienze della stagione partigiana hanno imposto ai resistenti. Lo studio ha il proposito di riannodare queste esperienze di vita andando oltre l'ormai 'classico' e fondamentale canovaccio delle 'tre guerre' (di Liberazione, civile, di classe), e assumendo una prospettiva esistenziale: per esempio nel rapporto con la paura, con la violenza agita e subita e con la morte, nella relazione con il territorio e con il gruppo di appartenenza, con il mondo politico, o ancora con l’idea di futuro. È stato quindi possibile individuare quattro aspetti che racchiudono tutta la dimensione di eccezionalità, complessità e contraddittorietà che contraddistingue la Resistenza e che avrebbero avuto delle conseguenze negli itinerari di vita del dopoguerra. A emergere è come essa sia stata per i suoi protagonisti un’esperienza soggettiva, di verità, stra/ordinaria e suggestiva”.

https://www.produzionidalbasso.com/project/riconoscersi-partigiani-costruzione-di-un-appartenenza/

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