Maurizio Pallante venerdì 21 febbraio a Montepacini inaugura il ciclo di incontri "Pensare altrimenti"

FERMO - La Fattoria Sociale Montepacini di Fermo promuove un ciclo di incontri denominato "Pensare altrimenti". Venerdì 21 febbraio (ore 18) sarà la volta di Maurizio Pallante, fondatore del Movimento per la decrescita felice a seguire il 1 marzo e il 28 marzo il filosofo Roberto Mancini e il teologo e biblista Padre Alberto Maggi.

"Pensare altrimenti"
appuntamenti in Fattoria

venerdì 21 febbraio 2025 ore 18.00
Maurizio Pallante presenta "Liberi dal pensiero unico. La rivoluzione culturale della spiritualità" ( Lindau 2024 )
Dialogherà con l'autore lo scrittore Francesco Moglianesi ( autore con Musa Darboe de "La prima goccia" )
a seguire alle ore 21.00 cena conviviale previa prenotazione al 333.4401518 anche su whatsapp

Maurizio Pallante, laureato in lettere, si occupa di economia ecologica e tecnologie ambientali. Nel 2007 ha fondato il Movimento per la decrescita felice e nel 2019 è stato tra i fondatori dell'associazione Sostenibilità Equità Solidarietà. Tra i molti libri pubblicati ricordiamo "Monasteri del terzo millennio", " Destra e sinistra addio", "Solo una decrescita felice (selettiva e governata) può salvarci" (con Alessandro Pertosa), "Sostenibilità, equità, solidarietà, Fondamentali 1.0 di un progetto politico in costruzione", " Il diritto di non emigrare", "Ultima chiamata" e "L'imbroglio dello sviluppo sostenibile"

Il libro
Nelle società che finalizzano l'economia alla crescita della produzione di merci il consumismo non è un vizio privato, ma una pubblica virtù, perché se la domanda non crescesse di pari passo con l'offerta occorrerebbe ridurre la produzione e l'occupazione, innescando una crisi che si aggraverebbe progressivamente.
In queste società l'atto di acquistare travalica la sua funzione utilitaristica e diventa un valore in sé. Non importa cosa si compra. Importa che si compri. Secondo uno slogan pubblicitario, non a caso in inglese, Shopping Is Life.
Ma gli acquisti possono soddisfare solo le esigenze materiali della sopravvivenza, non possono dare un senso alla vita. Nel 1968, in un discorso pubblico, Robert Kennedy affermò che «il Pil misura tutto, ma non ciò che rende la vita degna di essere vissuta».
Solo la spiritualità, che è una dimensione costitutiva degli esseri umani (e non va confusa con la fede in qualcosa che non è dimostrabile razionalmente), consente di appagare le esigenze esistenziali più profonde e di vivere come una conquista la riduzione della dipendenza dal consumismo compulsivo, che è la causa principale della crisi ecologica. Valorizzare la spiritualità significa oggi promuovere una forma di disobbedienza civile.

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