Con i suoi scatti il Fermano ha fatto il giro del mondo. E' morto il fotografo Eriberto Guidi

FERMO - A pochi giorni dalla morte di Mario Dondero, il Fermano perde un altro grande maestro della fotografia. La scorsa notte si è infatti spento Eriberto Guidi. I funerali si terranno domani, martedì 5 gennaio, a Fermo alle ore 10 nella Chiesa di Sant’Agostino.

Apprezzato in tutto il mondo, di Guidi hanno scritto grandi critici internazionali. Nato a Fermo nel 1930, dove risiedeva da sempre, le sue opere hanno travalicato i confini nazionali dal 1970 quando la rivista “Life”, nelle edizioni di New-York, Tokio e Amsterdam, pubblicò quattro suoi paesaggi. Le sue opere fotografiche sono state oggetto di mostre che hanno attraversato i continenti: da Mosca nel 1981 a New-York nel 2000 e poi ancora New York pochi anni fa. e tutte le principali capitali europee.

Schivo e riservato, Guidi non amava essere intervistato. La sua arte e la sua poetica per immagini hanno però attraversato il mondo e la storia della fotografia del secondo ’900. E in effetti sono le sue fotografie a parlare, e tanto. I suoi reportage, i suoi paesaggi, i racconti fotografici. “Riuscire a raccontare, a racchiudere una vita intera in quattro/cinque immagini è una capacità che solo i grandi artisti, i veri maestri della fotografia riescono a realizzare”, si legge in una delle critiche ingternazionali a lui dedicate.

I suoi scatti hanno portato il Fermano in giro per il mondo, facendo conoscere e apprezzare questa terra. Amico di Mario Monicelli, il grande regista e sceneggiatore commentava così la sua opera: “Ho ritrovato la poesia di un'Italia che sta scomparendo e che in parte, purtroppo, è già scomparsa come i reportage-racconti sugli antichi mestieri.”

Quando gli si chiedeva cos’è per fosse per lui la fotografia, Eriberto Guidi rispondeva: “Se fossi capace di dire cosa sia avrei lasciato la fotocamera e preso la penna. Puoi chiedermi cos’è la vita; per me e la stessa cosa, la vita! Ho iniziato nel 1951 con una fotocamera “Condoretta Ferrania” regalo di mia madre su mia richiesta. Da allora… Nelle immagini posso ritrovare me stesso, le mie emozioni e le mie riflessioni”.

BIOGRAFIA - Eriberto Guidi nasce il 21 marzo 1930 a Fermo dove vive e lavora. Si dedica alla fotografia dalla fine degli anni ’50, quando inizia a collaborare con l’amico Luigi Crocenzi per il Centro Cultura Fotografia, partecipando nel 1957 al Festival Mondiale di Mosca. Inizia la sua attività nel campo del reportage e del racconto fotografico, privilegiando l’uso dell’immagine come vera e propria scrittura. Con queste basi realistiche comincia il suo percorso espressivo approdando ad una visione più onirica identificabile nei suoi lavori sul paesaggio, dove vengono a confluire elementi diversi, come certe regole derivate dal suo grande amore per la musica e la pittura. Immagini di queste ricerche arrivano alla pagine di “Life”.

E’ autore di libri fotografici e le sue fotografie sono pubblicate su cataloghi della fotografia, testi scolastici, riviste specializzate e periodici italiani e stranieri. Numerose le sue personali in Italia e all’estero (Copenaghen, Parigi, Bordeaux, Bruxelles, Mosca, New York). Nel 1981 collabora, con una serie di sue immagini, alla realizzazione del film per la Rai “Il segno e il paesaggio”. Nel 1993 è nominato Maestro di fotografia dalla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche. Fototeche e Musei italiani e stranieri conservano raccolte di sue opere. “Immobilizzare per sempre una essenza del quotidiano mi fa meditare, eternizzare un’ombra mi riconduce in un’altra realtà.”

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