Buio in sala e il cinema riparte: a Capodarco tutto esaurito per il primo film dopo il lockdown

CAPODARCO DI FERMO - Buio in sala, finalmente. Nell'annuncio di Andrea Cardarelli prima della visione di “A dog called money” c'è tutta l'emozione per una ripartenza difficile ma necessaria. Prima del lockdown Cardarelli – che gestisce la Sala degli Artisti e il Teatro Nuovo di Capodarco – aveva provato in tutti i modi a proseguire l'attività, anticipando persino i protocolli in quanto a distanze tra spettatori e numero massimo di presenze. Poi la chiusura imposta a tutte le sale italiane. E la lunga, lunghissima attesa. Fino ad una serata, quella del 18 giugno, che resterà impressa nella storia come prima della nostra regione.

“Siamo in assoluto il primo cinema nelle Marche, al chiuso e all'aperto” ha affermato lasciando poi la parola a Domenico Pirrotina, titolare del negozio Mingus di Porto San Giorgio ed esperto di musica. Perché di musica (e non solo) è stato letteralmente invaso il Cortile dei Clareni di Capodarco, grazie ad un entusiasmante documentario in equilibrio tra Stati Uniti, Afghanistan e Kosovo, con protagonista l'eclettica cantante PJ Harvey.

Cardarelli, un sold out inatteso: 50 spettatori, il massimo possibile in questa fase post emergenza. Buonissima la prima, verrebbe da dire.

“È andata bene, sono molto soddisfatto, non pensavo proprio ci potesse essere questa grande risposta. Nelle Marche non ha ancora aperto nessuno, forse alcune multisale apriranno tra metà luglio e agosto, ma ancora non è sicuro. In Italia hanno aperto pochissimi cinema, sia perché al chiuso d'estate è più difficile, sia per le regole imposte. Molti, comunque, si stanno attrezzando per le arene.”

Parliamo della scelta di un film che ha letteralmente conquistato il pubblico.

“Questi sono film difficili, è sicuramente più semplice riaprire con 'Tolo Tolo' o 'Favolacce', per fare due esempi. Ma il lavoro su PJ Harvey mi interessava, anche perché a livello fotografico è bellissimo e lei è un'artista di culto. Inoltre, mi interessava iniziare con cinema e musica, un po' per fare questo doppio gioco di una proiezione e di un concerto. Insomma, una doppia direzione che ho sempre proposto in questi anni.”

Che tipo di programma avete elaborato per questa stagione estiva?

“Un programma basato sul cinema d'autore. Abbiamo scelto film inediti come 'Picciridda', tratto dal libro di Catena Fiorello, e 'Iyengar – Il maestro di yoga'. In più abbiamo inserito anche film già fatti alla Sala degli Artisti come 'Il lago delle oche selvatiche', ambientato a Wuhan prima che diventasse quello che è diventato, un film proiettato il 7 marzo, giorno della nostra chiusura. Abbiamo ripreso anche 'Manta Ray', molto particolare.”

Il cinema per voi non sarà solo Capodarco, immagino.

“Ci saranno anche Porto San Giorgio, nella location di Riva Fiorita, e Fermo, all'aperto dopo tantissimi anni: da metà luglio, infatti, saremo al Don Ricci.”

E la Sala degli Artisti?

“La gestione ci è stata riconfermata e riapriremo a fine agosto.”

Chiudiamo tornando al principio: era fondamentale riaprire, ma la sensazione tra queste sedie è stata veramente strana, quasi surreale.

“Fa impressione, sì. E quando abbiamo montato le sedie non è stato affatto semplice: qui una coppia, di qua una famiglia, qui ne mettiamo 3, lì c'è un singolo. Questo all'aperto si riesce a gestire, per questa prima eravamo 50, al chiuso sarà un po' più complicato. Ma devo dire che il Governo è riuscito a venirci incontro e finalmente siamo ritornati dove volevamo essere: in una sala, aperta o chiusa che sia.”

Andrea Braconi

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