BookMarchs - l'altra voce, un festival delle traduzioni nel fermano

FERMANO - BookMarchs - L’altra voce è il primo festival dedicato alle traduzioni e ai traduttori editoriali, un’esperienza culturale ad ampio raggio per conoscere tutto quello che c’è dietro un libro. Si terrà dal 4 al 9 settembre 2018 in cinque paesi del Fermano: Campofilone, Lapedona, Moresco, Petritoli e Ponzano. Nel gioco interlinguistico alla base del suo nome si intrecciano l’attenzione a libri che lasciano un segno (con un ammicco all’inglese bookmark, “segnalibro”) e quella al territorio marchigiano e alle sue bellezze.

La prima edizione si articola in cinque giornate (5-9 settembre 2018) con due eventi al giorno, uno il pomeriggio e uno la sera. La festa di presentazione della rassegna si terrà il 4 settembre a Petritoli.

A promuoverla sono traduttori editoriali, liberi professionisti che lavorano nell’editoria a livello nazionale, in sinergia con Vivere in Valdaso, agenzia di promozione turistica con sede a Petritoli.

Perché questo festival? Sarebbe bello che zone poco conosciute nel resto d’Italia, come quelle delle Marche del sud, diventassero un crocevia di incontri per chi ama natura e paesaggio ma anche arte e cultura, portando effervescenza culturale a luoghi in cui è viva la forza del passato e parlando a tutti della loro esistenza, sforzo ancora più necessario nel dopo-terremoto.

La prima edizione è dedicata alla memoria e alla presenza di Alessandro Leogrande (1977-2017), intellettuale del cui esempio umano, profondo, tenace abbiamo sempre più bisogno.

Un’esperienza in movimento

L’altra voce, sottotitolo del festival, vuole porre l’accento sullo spazio doveroso che si intende dare non all’autore di un libro, ma al suo traduttore, che ne è la “voce” nella lingua d’arrivo, altro autore nascosto o “autore invisibile”, il quale deve mettere in campo non solo rispetto ma anche una cosciente creatività nei riguardi dell’opera da tradurre. In questo senso “l’altra voce” avrà la possibilità di parlare, facendo risuonare all’interno della propria tutte “le voci dell’altro”.

Bookmarchs si distingue da altre meritorie esperienze come le Giornate della Traduzione Letteraria di Urbino, trasferite a Roma ormai da un paio di anni, perché propone incontri pensati per tutti, non solo per gli specialisti, al fine di raccontare cosa c’è dietro un libro, la storia che porta con sé, il ruolo del traduttore come mediatore culturale che obbedisce a una disciplina di ascolto e servizio, creatore di linguaggio, conoscitore di lingue e tradizioni lontane, maestro di accoglienza dello straniero. In quest’ottica sarà curata sempre di più la presenza di traduttori esteri che traducono narrativa, poesia e saggistica dall’italiano in altre lingue, evidenziando il loro ruolo di importanti ambasciatori della cultura italiana fuori dai nostri confini.

L'auspicio è che il festival possa avere una ricaduta virtuosa sul territorio, per farlo magari diventare in futuro una sorta di luogo esteso della traduzione, cogliendo le opportunità offerte dall’interesse dei turisti e dall’incipiente integrazione con gli stranieri che vengono a vivere nel sud delle Marche.

Sarà anche un festival orientato sulla molteplicità dei mezzi espressivi: a corollario delle presentazioni di libri si terranno eventi teatrali, proiezioni, documentari, musica dal vivo, mostre d’arte di pittori e scultori della zona.

Questa prima edizione verrà ospitata in cinque paesi della Valdaso, ma nel lungo periodo si vorrebbe darle continuità, favorendo sperabilmente connessioni con altre esperienze anche a Fermo (SSML San Domenico, Associazione “La Luna”) e Roma (i vari festival della Capitale, il fulcro culturale rappresentato dalla Casa delle Traduzioni, ecc.). Fino a pensare di ospitare le edizioni dei prossimi anni in uno scenario diffuso, che va dalla città di Fermo ai paesi del cratere sismico.

Obiettivi

Uno degli obiettivi primari è il coinvolgimento concreto ed entusiasta di professionisti che vivono nel territorio oppure che esprimono affetto e interesse per questa parte delle Marche. Ad esempio il primo giorno di festival ospiteremo Richard Dixon, traduttore di Umberto Eco e Giacomo Leopardi che risiede attualmente a Cagli, e lo faremo interagire con Adrián N. Bravi (marchigiano d’adozione, argentino che vive a Recanati), uno degli scrittori italiani che ha tradotto in inglese.

Di converso, il festival chiamerà alcuni fra i più affermati traduttori under 40 provenienti dai grandi centri dell’editoria nazionale, ossia Roma e Milano.

Altro scopo è riportare scambio linguistico e culturale anche in zone meno abitate della regione, come quelle dell’interno, che in genere – al contrario dei grandi capoluoghi di provincia oppure delle località turistiche costiere – non conoscono queste possibilità.

A tal fine è indispensabile la valorizzazione dei luoghi: le antiche cisterne del Comune e l’Antica Stamperia Fabiani di Petritoli, il Castello di Ponzano, la piazza di Lapedona, la chiesa di San Patrizio di Campofilone, la piazza di Moresco, e in più birrifici artigianali, enoteche, vivai, giardini, agriturismi della zona.

Ogni incontro sarà legato a un aspetto del territorio (mare, collina, giardino, borgo antico ecc.). Intendiamo coinvolgere le strutture del luogo anche per quanto riguarda l’ospitalità dei convenuti e la preparazione di piatti tipici e degustazioni.

Il festival rappresenterà un’occasione per raccontare il territorio anche nelle sue bellezze naturali e artistiche (a partire dalla pittura dei Crivelli e di De Magistris). Perché queste terre sono l’altra voce d’Italia, meno conosciuta, a volte trascurata, ma che secondo noi ha molto da dire.

Un obiettivo più avanzato nel tempo è l’idea di ospitare, in primavera, i traduttori partecipanti alla prima edizione per una breve residenza: lavoreranno alle loro traduzioni e a una traduzione collettiva, lasciando un segno tangibile della loro presenza in questo territorio. Il laboratorio primaverile è pensato come saggio di fattibilità in vista della creazione futura di una residenza stabile per traduttori.

Programma

Martedì 4 settembre 2018
Ore 21:30 Teatro dell’Iride, Petritoli

Festa di apertura. Interventi dei sindaci dei Comuni interessati e dei direttori artistici e organizzativi del festival.
Intervento di Carlo Nofri, Direttore del Polo Didattico di Fermo della SSML San Domenico.
Isabella Carloni, attrice e drammaturga, leggerà alcuni passi de La frontiera (Feltrinelli) di Alessandro Leogrande, a cui è dedicata questa edizione del festival.


Mercoledì 5 settembre
Petritoli

B&B La Scentella (ore 18:30): La lingua segreta del giardino. Sara Prencipe (traduttrice di E. Bloch-Dano, Giardini di carta). Dialoga con lei Roberto Ferretti.

Ore 20:00: buffet offerto dall’osteria “Le cornacchie” di Petritoli
Antica Stamperia Fabiani (ore 21:30): Oltre il confine: tradurre gli scrittori italiani. Richard Dixon dialoga con Adrián N. Bravi. Modera l’incontro Fabio Pedone.

Sara Prencipe traduce saggistica divulgativa e narrativa dal francese e dall'inglese, con una breve ma felice incursione nella traduzione per il teatro. Fra le sue traduzioni: (dal francese) Évelyne Bloch-Dano, Giardini di carta: da Rousseau a Modiano e La favolosa storia delle verdure, Add editore; Daniel Arsand, Io sono vivo e tu non mi senti, Codice edizioni; Bernard-Henri Lévy, Hotel Europe, Marsilio; Juliette Gréco, Io sono fatta così, Dalai editore; (dall’inglese) John Grisham, La grande truffa e Il caso Fitzgerald (in cotraduzione con Luca Fusari)¸ Emily Anthes, Il gatto di Frankenstein, Codice Edizioni.

Roberto Ferretti, psicologo, animatore culturale e turistico, “uomo delle erbe e della cucina della tradizione”, girovago propugnatore delle delizie del territorio della Valdaso nel mondo, ha scritto I racconti del piatto. Viaggio nella cucina contadina del Fermano e Herbae et Orbi. Viaggio nella Cucina delle Erbe, da Pitagora ai giorni nostri, entrambi editi da Zefiro Edizione.

Richard Dixon è uno dei componenti del team che ha lavorato al settennale progetto di traduzione dello Zibaldone di Giacomo Leopardi in inglese (Penguin, UK; Farrar, Straus & Giroux, USA), promosso dall’Università di Birmingham sotto la direzione di Franco D’Intino. Ha tradotto in inglese Carlo Emilio Gadda, Umberto Eco, Roberto Calasso, Antonio Moresco, Paolo Volponi, Adrián N. Bravi; ha poi tradotto Franco Buffoni, Eugenio De Signoribus e altri poeti italiani contemporanei. Ha vinto il John Florio Prize 2016 (“Commended translation”) per Numero Zero di Umberto Eco. Vive a Cagli (PU).

Adrián N. Bravi (San Fernando, Buenos Aires, 1963), vive a Recanati e lavora come bibliotecario presso l’università di Macerata. Tra i suoi libri: Restituiscimi il cappotto (Fernandel), La pelusa (Nottetempo), Sud 1982 (Nottetempo), Il riporto (2011), L’albero e la vacca (Nottetempo/Feltrinelli) con il quale è stata inaugurata la collana indies di Feltrinelli e ha vinto il Premio Bergamo 2014, Variazioni straniere e La gelosia delle lingue (Eum). Nel 2012, il cortometraggio di Andrea Papini ispirato al romanzo Il riporto ha vinto la prima edizione del Premio Bookciak 2012. I suoi libri sono stati tradotti in francese, in inglese e in spagnolo.


Giovedì 6 settembre

Petritoli (Cisterne del Palazzo comunale, ore 18:30): Quando noi morti ci destiamo. Enrico Terrinoni, Antologia di Spoon River di E.L. Masters (con letture teatrali di Isabella Carloni e musiche di Paolo Pugnaloni e Gianfranco Martorano);

Ponzano (Castello, ore 21:30): Il labirrinto. La lingua ubriaca della notte. Fabio Pedone ed Enrico Terrinoni, Finnegans Wake di James Joyce (con musica irlandese e degustazione di birra del birrificio Jester).

Fabio Pedone è traduttore, giornalista professionista e consulente editoriale. Insegna Traduzione letteraria inglese-italiano presso Alias, Master in Traduzione della Scuola del Libro di Roma. Ha tradotto autori come Jaimy Gordon (National Book Award 2010), Damon Galgut, Shane Stevens, Shani Boianjiu, Barry Miles, per diversi editori (Fazi, e/o, Rizzoli, Il Saggiatore). Sta lavorando a In Parenthesis di David Jones (di prossima pubblicazione per Mondadori). Con Enrico Terrinoni sta curando per Mondadori il primo progetto di traduzione integrale commentata di Finnegans Wake di James Joyce. È attivo con conferenze, seminari e corsi sulla traduzione nelle scuole superiori e nelle università. Si occupa di libri su diverse testate giornalistiche.

Enrico Terrinoni è professore ordinario di Letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia. Autore di diverse monografie sulla letteratura inglese e irlandese, ha tradotto Bacon, Florio, Hawthorne, Stephens, Behan, Spark, Burnside, Syjuco, Higgins, Wilde e Alasdair Gray. In particolare ha lavorato su James Joyce, compiendo una nuova e apprezzata traduzione dell’Ulisse (edizioni Newton Compton) vincitrice del Premio Napoli per la Lingua e la Cultura Italiana – sezione Traduzione – nel 2012. Ha curato Lettere e saggi di Joyce (Il Saggiatore) e le prime versioni di Dubliners (Feltrinelli Zoom). Per Mondadori sta lavorando con Fabio Pedone alla traduzione italiana di Finnegans Wake, per cui entrambi hanno vinto il Premio Annibal Caro 2017 per la Traduzione.


Venerdì 7 settembre

Campofilone (Chiesa di San Patrizio, ore 18:30): Come in un dipinto. Camilla Diez, traduttrice di David Bosc, La chiara fontana; dialoga con lei Fabio Pedone. A seguire degustazione di maccheroncini presso l’osteria “Il borgo”.

Marina di Campofilone (Chalet comunale, zona Ponte Nina, ore 21:30; in caso di maltempo l’evento si terrà al Teatro di Campofilone): Variazioni straniere. Tango, Borges, Argentina, emigrazione (Adrián N. Bravi / musiche di Julián Corradini; dialoga con loro Gianni Zagato).

Camilla Diez ha studiato alla Sapienza di Roma, specializzandosi poi in Traduzione letteraria a Paris VIII. Per le sue versioni di Alexandre Dumas e Fiston Mwanza Mujila ha vinto rispettivamente il premio Babel e il premio Stendhal menzione «giovane». Tra le sue traduzioni: La chiara fontana di David Bosc, L'orma editore; I tre moschettieri di Alexandre Dumas, Feltrinelli; Tram 83 di Fiston Mwanza Mujila, Nottetempo; Caligola di Albert Camus, di prossima uscita per Bompiani.

Julián Corradini è un cantautore italoargentino che scrive e suona tra Europa e Sudamerica. Ha finora pubblicato quattro album, due dei quali come “Julico” e due con i “Turkish Café”, parallelamente ai suoi progetti "Tango Italiano" e "La Terapia Latina".

Gianni Zagato si è occupato quasi tutta la vita lavorativa di formazione politica (si può tradurre con: insegnante di partito), tra Lombardia, Piemonte, Bruxelles, fino alle Frattocchie, km 22 dell’Appia Nuova, Castelli Romani. E ogni volta, al km 21, era tentato di scendere dal pullman per esplorare il Torraccio, caso mai vi fosse traccia degli ori della Menegazzi. Il fatto sta che si è considerato, sin dall’inizio, un dilettante esistenziale. La cui particolarità è di non possedere alcun metodo, transitando dunque, con una dose elevata d’inconsapevolezza, dalla lettura dell’orario ferroviario a quella delle Etimologie di Isidoro di Siviglia, naturalmente tradotte. Da poche settimane è in pensione, scoprendo quanto siano felici le intuizioni del padre di Guccini in merito a questo passaggio d’età. Sopravvive a Roma, vive nelle Marche. Con Stefania, la compagna per la quale ha fatto domanda presso l’Unesco di riconoscimento come patrimonio dell’Umanità. È sicuro che verrà accolta.


Sabato 8 settembre
Lapedona

Chiesa romanica di San Quirico (ore 18:00) La nostra lingua vagabonda. Riccardo Duranti, traduttore di John Berger, Il fuoco dello sguardo. Collected Poems; dialoga con lui Fabio Pedone.

Piazza Giacomo Leopardi (ore 21:30) Parole impossibili. Ilaria Piperno, traduttrice di E.F. Sanders, Lost in Translation, con Evelina De Signoribus. Modera l’incontro Riccardo Duranti.
A seguire: Rocambolario Slam, con mostra di opere di Marco “Filicio” Marinangeli.

Riccardo Duranti è uno dei più importanti traduttori italiani. ha insegnato a lungo Letteratura inglese e Traduzione Letteraria all’Università La Sapienza di Roma. Ha ricevuto il Premio Nazionale per la Traduzione nel 1996. Ha tradotto Raymond Carver, John Berger, Isaac B. Singer, Elizabeth Bishop, Tess Gallagher, Nathaniel Hawthorne, Ted Hughes, Roald Dahl, Philip K. Dick, Michael Ondaatje e molti altri. Tra i suoi libri di poesia: Bivio di voce (Empiria, 1987), The Archer’s Paradox (The Many Press, 1993), Made in Mompeo, haiku e immagini (con Rino Bianchi, Corbu, 2007), Meditamondo (poesie in inglese e in italiano, Coazinzola Press, 2013).

Ilaria Piperno (Roma, 1978) ha proposto e tradotto in italiano Lost in Translation (2015) e Tagliare le nuvole col naso (2016) dell'illustratrice inglese Ella F. Sanders, editi da Marcos y Marcos. Traduce per diversi editori tra cui Rizzoli, Gallucci, La Nuova Frontiera, Elliot. Ha tradotto l'autobiografia della fondatrice di IBBY, Jella Lepman, La strada di Jella. Prima fermata Monaco (Sinnos, 2009). Ha tenuto incontri e seminari sulla traduzione editoriale al Salone del libro di Torino, Bologna Children’s Book Fair, Più Libri Più Liberi, Festival Writers di Milano, Festival della Letteratura di Viaggio di Cagliari, Giornate della Traduzione Letteraria. Scrive sulla rivista on line Fata Morgana Web del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università della Calabria. Dal 2018 è membro del Comitato Scientifico della Casa delle Traduzioni di Roma.

Evelina De Signoribus si è laureata in Letteratura Italiana Contemporanea presso La Sapienza di Roma con una tesi sulla poesia di Paolo Volponi. Alcune sue sequenze poetiche sono apparse su «Nuovi Argomenti», «Il Caffè illustrato» e nelle antologie 12 Poetesse italiane (Nuova Editrice Magenta, 2008) e Jardines secretos. Joven Poesía Italiana (SIAL Ediciones, 2008). Ha pubblicato il quaderno di racconti La capitale straniera (Quodlibet, 2008), la raccolta di poesie Pronuncia d’inverno (Canalini e Santoni, 2009) e Le notti aspre (Il canneto editore, 2017).


Domenica 9 settembre
Moresco

Piazza Castello (18:30) Jazz & Blues. Elisa Pantaleo, traduttrice di F.S. Fitzgerald, Tenera è la notte; dialoga con lei Gianni Zagato. A seguire aperitivo “americano” e dj set di musica jazz.

Cantina Castrum Morisci (21:30) Le parole di Dioniso. Stella Sacchini, traduttrice de Lo specchio dell’uomo, antologia di lirici greci sul vino; con Adrián N. Bravi, Paolo Mazzocchini e Jacopo Zagato. A seguire degustazione di vini della cantina.

Elisa Pantaleo si laurea nel 2013 presso la Scuola Civica per Interpreti e Traduttori di Milano con una tesi sulla traduzione e sull’analisi traduttologica del racconto Bernice Bobs Her Hair di F. Scott Fitzgerald, poi pubblicato con il titolo di Bernice si fa un bel carré per Feltrinelli Zoom (2014). Dello stesso autore ha tradotto A Short Trip Home, [Un breve viaggio a casa] nella raccolta Racconti a cura di Franca Cavagnoli (Feltrinelli, 2013) e ha tradotto e curato Tenera è la notte (Feltrinelli 2015). Nel 2017 ha conseguito un dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano con un progetto sulle strategie attualizzanti e storicizzanti nelle ritraduzioni italiane di Tender is the Night di F. Scott Fitzgerald. Attualmente è docente a contratto di lingua inglese presso l’Università degli Studi di Milano.

Stella Sacchini, scrittrice e traduttrice, ha vinto il premio Babel 2014 per la traduzione letteraria (per Jane Eyre di Charlotte Brontë, Feltrinelli). Per i Classici Feltrinelli ha tradotto anche Mark Twain, Jack London, Frank Baum, J. S. Le Fanu, F. S. Fitzgerald, Louisa May Alcott. Ha lavorato inoltre per Bompiani, 66thand2nd (co-traducendo il premio Pulitzer William Finnegan) e Del Vecchio. In veste di classicista ha curato per l’editore Armillaria un’antologia di lirici greci sul vino, Lo specchio dell’uomo. Il suo primo romanzo, Fuori posto, è uscito nel 2013 per Coazinzola Press. Da anni insegna traduzione editoriale nelle scuole e nelle università con conferenze e seminari.

Paolo Mazzocchini è insegnante di lettere nei licei, studioso di filologia classica e leopardiana, autore di testi scolastici e scrittore. Tra le sue pubblicazioni: Forme e significati della narrazione bellica nell’epos virgiliano (Schena 2000), Titanomachia di Esiodo di Giacomo Leopardi, edizione critica (Salerno 2005), Studenti nel paese dei balocchi - Lettera di un insegnante a un genitore (Aracne 2007), La scuola del P(L)OF (Aracne 2008), Noctes vigilare serenas (Aracne 2010), L’anello che non tiene (Aracne, Roma 2013), Zero termico (Italic Pequod 2014), Chiasmo apparente (Lietocolle 2016), Il dio che fa dimenticare gli affanni. Il vino nel simposio greco, in Lo specchio dell’uomo, a cura di S. Sacchini (Armillaria 2016), La domestica di Einstein. Aforismi (FuocoFuochino editore 2018).

Jacopo Zagato vive a Roma. Dopo gli studi classici si è iscritto all’università e sta ora preparando la tesi di laurea specialistica in “Pace, guerra e sicurezza”. Svolge volontariato presso il carcere di Rebibbia, assiste i detenuti che intendono perseguire un titolo di studio. Il ramo femminile della sua famiglia (nonna e mamma) gli ha trasmesso sin da piccolo il piacere e la passione per la cucina. Naturale pertanto l’approdo al cospetto dei veri regnanti quando si parla di cibo: l’olio e il vino. Ha frequentato un master di un anno sull’import-export del vino italiano all’estero, e tiene degustazioni in inglese nelle enoteche romane. Dà pienamente ragione a Goethe: la vita è troppo breve per non bere bene.

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