Terremoto, quando i social aiutano a rialzarsi

MARCHE - “Non intendiamo restare chiusi nei nostri profili Instagram, ma siamo aperti a forme di collaborazione con tutti coloro che intendono partecipare, anche con la Regione Marche, per fare e creare qualcosa che contribuisca a far ripartire l’economia turistica del territorio marchigiano, a far sì che i turisti tornino nelle Marche”. E’ questo il messaggio di Marche in Action che al suo interno, al momento, ha molte anime: Associazione Altonera, Bestmarchepics, Bnwmarche, Ig_macerata, Ig_marche, Lemarcheinunafoto, Loves_marche, Loves_united_marche, Scorcisettempedani, il blog Viaggi e Sorrisi, Viaggionellemarche, Vivofermo, Vivomarche, Volgoascolipiceno, Volgomacerata, Volgomarche, Yallersmarche.

Alcuni rappresentanti di Marche in Action, insieme a Yallersabruzzo, Sandro Giorgetti (responsabile del social media team delle Marche), Sandro Moriconi, e il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro si sono incontrati lo scorso 26 novembre nei locali che il polo paritario don Bosco di Fermo ha messo a disposizione gratuitamente.

I musei a Fermo sono chiusi, molte città hanno perso gran parte del patrimonio e Marche in Action intende fare del tutto affinché si promuovano i territori marchigiani non colpiti direttamente dal sisma, senza però dimenticare quelli che sono stati interessati dal terremoto. Non si vuole nascondere quello che è successo; si punta a non lasciare soli le Marche e i marchigiani, a far innamorare i marchigiani e i non marchigiani della regione, dei suoi beni culturali, del suo artigianato, della sua gastronomia e della sua società. Poi, quando si avranno tempi, date e modi della ricostruzione, si seguirà la rinascita dei territori direttamente colpiti dal sisma. C’è tanta voglia di (re)innamorarsi della nostra regione, e ancora di più di far (re)innamorare tutti delle bellezze che le Marche possono offrire.

Dall’incontro sono emerse molte idee: dare una mano alla ripresa, senza parlare troppo del sisma; organizzare un flash mob; coinvolgere i licei artistici delle Marche e altri istituti, promuovendo contest all’interno delle scuole; promuovere iniziative per ripartire e rendere vivo quello che resta, coinvolgere i musei e le strutture ricettive; promuovere e documentare gli artigiani che, rimboccandosi le maniche, ripartono; invitare community e scuole non marchigiane per far conoscere e fotografare le "Marche Vive".

“Sosterremo e daremo visibilità anche al progetto #DajeMarche, sono ragazzi in gamba, che cercano di mettercela tutta, lavorando in condizioni non semplici”, concludono i membri di Marche in Action.

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