FERMANO - Negli ultimi anni, il fenomeno degli atti persecutori, noto anche come stalking, ha assunto un’importanza crescente nel panorama della sicurezza pubblica. Questo subdolo reato mina la serenità dei cittadini, colpendo in particolare le vittime che vivono nella costante paura e angoscia a causa delle condotte persecutorie dei loro aggressori. I Carabinieri, consapevoli della gravità di questa problematica, hanno intensificato il loro impegno nella prevenzione e nella tutela delle vittime, attuando specifiche strategie operative e investendo nella formazione del personale per riconoscere e affrontare tempestivamente tali situazioni. La normativa italiana in materia di atti persecutori è contenuta nell'articolo 612-bis del Codice Penale, introdotto con la legge 38 del 2009. Questa norma punisce le condotte di chi, con comportamenti reiterati, crea ansia o paura nella vittima, compromettendo la sua serenità e qualità della vita. Il legislatore ha previsto sanzioni severe per chi si rende responsabile di tali atti, riconoscendo la necessità di proteggere le vittime e di garantire loro un adeguato supporto. Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, da ritenersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, ed al fine di assicurare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, si comunica che negli ultimi giorni i militari della Stazione Carabinieri di Montegranaro (FM) hanno denunciato un italiano di 30 anni, residente fuori provincia, per maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. L’ex convivente aveva denunciato di essere stata vittima, dal 2021 ad oggi, di reiterati comportamenti aggressivi, minacce e percosse, nonostante la fine della convivenza da circa dieci mesi. La donna non aveva mai richiesto cure mediche né l’intervento delle forze dell’ordine, pertanto i Carabinieri hanno subito attivato il Codice Rosso informando l’Autorità Giudiziaria. A conclusione di analoga indagine, i Carabinieri della Stazione di Servigliano (FM) hanno denunciato un italiano di 54 anni, residente in provincia, per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. L’uomo, al culmine di una lite per futili motivi, avrebbe colpito al naso la moglie convivente, procurandole lesioni giudicate guaribili in trenta giorni. Anche in questo caso è stato attivato il Codice Rosso e informata la Procura di Fermo. Infine, i Carabinieri della Stazione di Montottone (FM) hanno denunciato un italiano di 23 anni, residente in provincia, sempre per maltrattamenti in famiglia e percosse. Gli accertamenti hanno permesso di appurare che, dal mese di gennaio, il giovane avrebbe aggredito fisicamente la madre convivente in più circostanze, anche alla presenza del proprio figlio minorenne. Questi episodi dimostrano quanto sia fondamentale il ruolo dell’Arma nella tutela delle vittime e nella repressione di tali reati.