Sessantacinquemila ettari di suolo consumato: nelle Marche è allarme cementificazione

MARCHE - Nelle Marche sono 65.500 gli ettari di suolo consumato, con l’erosione di territorio agricolo, naturale o seminaturale a beneficio di asfalto, edifici e capannoni, a causa dell’espansione di aree urbane e di insediamenti commerciali, produttivi e di servizio. Ad affermarlo è la Coldiretti Marche in occasione della Giornata Mondiale del suolo che si è svolta il 5 dicembre.

Nella nostra regione il fenomeno interessa il 7% della superficie territoriale, ma questa percentuale sale addirittura all’83% se si considerano gli impatti diretti e indiretti a una distanza di 200 metri. L’impermeabilizzazione del terreno rappresenta la principale causa di degrado del suolo in Europa, in quanto comporta un rischio accresciuto di inondazioni, contribuisce al riscaldamento globale, minaccia la biodiversità.

Su un territorio reso così più fragile si abbattono i cambiamenti climatici con precipitazioni sempre più intense e frequenti e vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Siamo dinanzi a un grave problema per l’assetto idrogeologico del territorio, secondo Coldiretti Marche. Non dimentichiamo, infatti, che alla cementificazione forzata, frutto di un modello di sviluppo che oggi dimostra tutti i suoi limiti, si aggiunge il rischio dell’abbandono di quelle zone oggi curate dagli agricoltori che assicurano una costante manutenzione.

Serve dunque un impegno da parte delle amministrazioni a tutti i livelli per difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile dalla cementificazione nelle città e dall’abbandono nelle aree marginali, con un adeguato riconoscimento dell’attività agricola ma anche affrontando quei problemi annosi, come i danni causati dagli animali selvatici, che danneggiano le attività economiche.

Acli, Coldiretti, FAI - Fondo Ambiente Italiano, Inu - Istituto Nazionale di Urbanistica, Legambiente, Lipu, Slow Food, Wwf e altre realtà italiane, insieme a 400 organizzazioni europee, si sono unite nella campagna #salvailsuolo. L’obiettivo dell’Iniziativa “People4soil” è di raccogliere un milione di firme per fermare il consumo di suolo e contrastarne il degrado costante: minacce che hanno effetti diretti sulla nostra vita, la nostra alimentazione, la nostra salute. Una petizione per ottenere una legislazione specifica per tutelare il suolo a beneficio delle generazioni presenti e future che può essere sostenuto con la firma sul sito https://www.salvailsuolo.it.

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