Servizio idrico territoriale: più ombre che luci. Il punto del Tavolo Piceno Acqua Bene Comune

MARCHE - Una delegazione del Tavolo Piceno Acqua Bene Comune ha incontrato nei giorni scorsi i presidenti della CIIP Alati e dell’ATO5 Fioravanti con i massimi dirigenti dei due enti allo scopo di fare il punto sugli interventi necessari ad assicurare acqua di qualità adeguata ed un servizio di depurazione idoneo alla salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica a tutti i cittadini del piceno e del fermano a condizioni di sostenibilità economica. Interventi preannunciati in un precedente incontro del Marzo scorso.

Nella riunione sono riemerse le luci e le ombre preoccupanti che caratterizzano lo stato del Servizio Idrico territoriale. Se da un lato la delegazione delle associazioni ha registrato con favore l’imminente gara d’appalto per realizzare alcune opere strategiche che assicureranno nuove preziose risorse idriche dall’invaso del Gerosa e dal Fiume Tenna, oltre alla nuova condotta del Pescara, sul versante della depurazione permangono gravissimi problemi in particolare nei due impianti realizzati dal CONSIND e precedentemente gestiti dalla società Picena Depur nelle frazioni Campolungo di Ascoli Piceno e di Santa Maria Goretti di Offida. Nel primo caso i vertici della CIIP hanno stimato nell’astronomica cifra di 8/10 milioni di euro la somma necessarie (.....ma non ancora disponibile) per assicurarne il corretto funzionamento, mentre l’impianto di Offida, nonostante gli impegni assunti otto mesi orsono continua a sversare a cielo aperto reflui inquinanti nel Torrente Tesino con gravi problemi per l’ambiente e la salute. In questo caso l’unica notizia positiva emersa è che la finalmente la Magistratura e le Autorità di Governo, (Ministero dell’Ambiente e Prefettura) stanno finalmente stringendo il cerchio e, ci si augura, che oltre a trovare le soluzioni dei problemi possano presto essere individuate e perseguite le responsabilità di tale inaccettabile situazione.

Riguardo le perdite di acqua idropotabile dalle condotte, l’impressione è stata quella che nonostante le innovative tecniche di ricerca e gli annunci enfatici sui risultati raggiunti, ci sia un balletto di numeri intorno alla reale entità di questo grave problema... e ci sia ancora molto da fare per la sua soluzione.

Riguardo infine le tariffe che gravano già sulle famiglie del nostro territorio in maniera più pesante della media regionale e nazionale, la delegazione oltre a farsi interprete del malcontento legato anche alla difficile congiuntura sociale, ha voluto approfondire le ragioni addotte a sostegno degli ingenti aumenti preannunciati e deliberati dagli enti preposti al governo e alla gestione del servizio. Da tale approfondimento, che proseguirà nelle prossime settimane con l’acquisizione di ulteriori dati e informazioni, se da un lato si evidenziano ragioni di carattere oggettivo come il notevole aumento dei costi energetici associato anche all’impennata dei consumi per le crescenti esigenze di pompaggio delle acque (dal sottosuolo o da un impianto all’altro) causate dall’inaridimento dalle sorgenti, oltre al forte incremento dei materiali e lavori nell’appalto delle opere, dall’altro lato si evidenzia una poco avveduta programmazione pregressa degli investimenti ed una sottostima dell’entità degli stessi. Infatti il piano degli investimenti approvato negli anni scorsi dai Sindaci somma a inderogabili opere strategiche una miriade di interventi minori spesso gravati di opere di sistemazione di strade, piazze e marciapiedi non proprio pertinenti con le finalità del Servizio Idrico, peraltro concentrate in un periodo di tempo piuttosto concentrato. Opere che gravano inevitabilmente sulla tariffa e che neppure i finanziamenti statali conseguiti e gli esagerati utili di gestione della CIIP riescono a supportare.

Se uniamo a questo il rinvio degli aumenti approvato dagli stessi Sindaci nel biennio precedente... il prodotto è un aumento insostenibile di oltre il 16% che farà gravare mediamente su ogni famiglia un incremento di quasi 100€, con in aggiunta la possibilità che su quanto già pagato nel 2022 possa essere recuperato a conguaglio l’incremento dell’8,45%. Recupero temporaneamente sospeso sino a giugno 2023.

"In tutto questo quadro ciò che sconcerta maggiormente è la confusione di gran parte degli Amministratori locali che mentre si scontrano in uno strumentale “gioco allo scaricabarile” dimostrano scarsa consapevolezza e in molti casi di non aver neppure compreso l’entità degli aumenti che hanno loro stessi deliberato. Come coordinamento di movimenti, comitati e associazione il Tavolo Piceno Acqua Bene Comune oltre ad un impegno ad incalzare l’ATO5 e la CIIP per una razionalizzazione e “pulizia” del piano degli investimenti e per la ricerca di risorse aggiuntive volte ad alleggerire la tariffa e scongiurare eventuali conguagli, continueremo ad puntare il dito sulle criticità e sui ritardi della gestione del Servizio Idrico Integrato nell’ambito della quale negli ultimi anni nell’indifferenza dei Sindaci sono state spesso distolte energie e risorse preziose dai problemi strategici, per inseguire obiettivi non coerenti con il fine della gestione pubblica, democratica e solidaristica dell’acqua" scrive Massimo Rossi per Il Tavolo Piceno Acqua Bene Comune.

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