SERVIGLIANO – L’unicità del Torneo Cavalleresco di Castel Clementino, in programma a Servigliano dall’8 al 17 agosto, passa anche attraverso il lavoro delle sartorie rionali. Dai dipinti alle misure, dall’ago e filo all’ingresso in Piazza Roma, i Rioni si impegnano da mesi per foggiare l’abito più bello tra i belli. La Giostra dell’Anello giunge in questo 2025 alla sua 57ª edizione; questo vuol dire più di mezzo secolo di ricerca, di perfezionamento e di rigorosità storica, che da sempre hanno rappresentato la peculiare qualità della rievocazione serviglianese. La sera antecedente la Giostra (sabato 16 agosto), oltre trecento abiti sfilano per le vie della città. Servigliano si cala così nel 1450, regalando allo spettatore un viaggio unico ed affascinante nella storia del costume italiano. Molta della curiosità degli spettatori intervenuti è da sempre riservata alle Dame principali dei Rioni, che insieme ai rispettivi Consoli rappresentano la più alta immagine dei propri colori. In questo 2025 vedremo il debutto di due ragazze – Benedetta Minnetti per Porta Navarra e Ilaria Vita per Porta Marina –, affiancate nei medesimi ruoli da Sofia Morichetti (Paese Vecchio) e Chiara Bartucci (Porta Santo Spirito), giunte invece al loro ultimo anno di mandato. Come da tradizione decennale, spazio a volti sempre diversi per la Dama di San Marco e la Dama del Palio, i cui abiti verranno rispettivamente indossati da Giorgia Lattanzi e Veronica Governatori.
Dietro ogni creazione delle sartorie rionali si nasconde un assiduo lavoro, fatto di studio, tempo e passione. Questi gli abiti che vedremo sfilare per le vie di Servigliano sabato 16 agosto.
Benedetta Minnetti (Porta Navarra) indosserà un abito in velluto, fedelmente riprodotto dalla tavola Incoronazione della Vergine con la Trinità e santi di Carlo Crivelli, conservata presso la Pinacoteca di Brera. Sui toni del verde salvia, con maniche in seta a contrasto in oro e rosso, la sopravveste di questa Santa Maria Maddalena mostra un ricamo pregiato in filo d’oro, con una scollatura rifinita in cuoio dorato e adornata in pietre montate a castone e perle naturali. La stessa lavorazione mette in risalto la cintura ed il polsino della manica. Il mantello in velluto, indossato in sulla spalla, sui toni del rosso aranciato, è stato anch’esso rifinito con una bordatura in filato d’oro. L’acconciatura, arricchita con un leggerissimo velo in seta, mostra un filo di perle naturali che trattengono i lunghi capelli ricci della Santa.
Ilaria Vita (Porta Marina) indosserà un abito ispirato al celebre ciclo pittorico delle Virtù, appartenente alla scuola fiorentina del Quattrocento. Non è la prima volta che il Rione attinge a questo patrimonio artistico: in passato la sartoria aveva realizzato un costume traendo spunto dal medesimo ciclo. Questa volta, però, la scelta è ricaduta su una Virtù diversa. Il prezioso abito si distingue per la cura maniacale riservata ad ogni dettaglio, studiato per riprodurre fedelmente la magnificenza del dipinto. Rispettando con scrupolosa precisione ogni elemento dell’opera, il risultato finale è un costume capace di trasformare chi lo indossi in una vera incarnazione della Virtù che rappresenta.