MONTE URANO - È stata una serata da record, con una partecipazione straordinaria, quella che ha salutato la nuova edizione della cena di beneficenza organizzata dal Comitato fermano di Mus-e svoltasi sabato scorso nella splendida cornice di Villa Raccamadoro, tra Fermo e Monte Urano. Tantissime le persone che hanno voluto dimostrare la propria generosità nei confronti di un progetto che, dal 2009, s’impegna a portare l’arte e la bellezza nelle scuole più fragili del territorio dal punto di vista sociale. “Sono migliaia i bambini che abbiamo aiutato, negli anni, in questo percorso di avvicinamento alle discipline artistiche” sottolinea Enrico Paniccià, presidente del Comitato, “nella convinzione che l’arte, come sosteneva Yehudi Menuhin, fondatore di Mus-e, sia un linguaggio universale in grado di superare qualsiasi barriera. E così alunni di diversa provenienza culturale o con differenti capacità di apprendimento, hanno avuto l’opportunità di poter scoprire i propri talenti affiancando queste competenze alle discipline che la scuola normalmente insegna. Poiché i laboratori che offriamo sono gratuiti, è grazie alla fiducia di tanti sostenitori se riusciamo ogni anno a confermare e anzi accrescere il numero delle classi da coinvolgere nel progetto. L’iniziativa di sabato sera rappresenta uno straordinario esempio di questa fiducia, così come i contributi che imprese, professionisti e privati cittadini donano per far vivere Mus-e. Un contributo che, nel caso della cena, diventa cibo e bevande di qualità: tanti produttori locali offrono gratuitamente i loro prodotti, dall’acqua minerale al dolce, dalla pasta alle carni, dal pane ai salumi, dalla frutta al gelato, dai formaggi alle verdure, dai vini all’olio, dai liquori al caffè. Senza dimenticare la disponibilità gratuita della villa messa a disposizione dalla famiglia Raccamadoro, l’opera di disinfestazione che ci è stata anch’essa donata, gli stupendi centri tavola con fiori colorati e profumati e la maestria in cucina dello chef Max Santoni e della sua squadra. Un plauso particolare va alla CariFermo per la sua costante vicinanza. Tutto ciò ci consente di innescare un circuito virtuoso che dimostra come ci sia ancora voglia di fare del bene. Dobbiamo coltivare questa piccola grande generosità soprattutto in tempi come questi che sembrano fare del cinismo la cifra interpretativa prevalente. Ecco, Mus-e vuol provare a disegnare un’umanità diversa. E quanto abbiamo visto sabato sera ci conferma che tutto ciò è possibile”.