Da campo di prigionia a centro culturale e sportivo: la storia del Parco della Pace

SERVIGLIANO - Ora di proprietà comunale, quello che oggi è il Parco della Pace fu costruito nel 1915 poco prima dello scoppio della Prima guerra mondiale. All’interno furono realizzate circa quaranta baracche, di cui due ancora in piedi. All’esterno fu costruito un muro di cinta che circondava – e circonda ancora – il terreno. Il campo di prigionia poteva ospitare fino a diecimila prigionieri.

Alla fine del conflitto fu sgomberato e chiuso. Nel periodo tra le due guerre, il campo fu usato come deposito di armamenti. Poco dopo l’ingresso dell’Italia nella Seconda guerra mondiale, tornò ad ospitare prigionieri, fino alla fine delle ostilità, quando le circa trentamila persone che si trovavano all’interno riuscirono a fuggire, accolte e aiutate da molte famiglie di Servigliano e dei paesi vicini. Gli ultimi prigionieri che arrivarono al campo furono i profughi sloveni e quelli delle ex colonie italiane.

Si stima che, dal 1945 al 1955 – anno in cui venne definitivamente chiuso – per il campo passarono oltre quarantamila persone.

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