Conservatori a rischio, gli studenti del Pergolesi scendono in piazza. Sabato 13 giornata di sensibilizzazione

FERMO - Protestano gli studenti del conservatorio Pergolesi. E lo fanno nel modo in cui a loro riesce meglio: suonando e cantando. Protestano perché la legge di riforma dei conservatori – datata 1999 – non è ad oggi applicata. Protestano perché le risorse per portare avanti l'attività di queste realtà così importanti per la nostra cultura sono sempre meno (le utenze del Pergolesi vengono pagate dalla Provincia di Fermo, ma diverse Province hanno ormai smesso di fare altrettanto con i rispettivi istituti musicali, rendendo la loro sopravvivenza sempre più difficile). Protestano perché non credono che aumentare le tasse di iscrizione sia l'unico modo possibile per andare avanti.

Protestano, sì, ma senza grida e striscioni. Con la grazia della loro arte. Così domani, sabato 13 febbraio dalle 17 alcuni studenti del conservatorio si esibiranno a Fermo nella loggetta della biblioteca e sulle scale del Palazzo dei Priori e al centro commerciale di Porto San Giorgio. Il “Requiem” e “I crisantemi” di Puccini le opere, dai titoli simbolici, che eseguiranno. Poi ci si sposterà in conservatorio dove prenderà il via una maratona musicale che coinvolgerà tutti gli studenti.

Fermo non sarà sola in questa giornata. L'iniziativa è stata infatti condivisa da tutti i conservatori italiani (54 quelli statali e 19 i non statali), i cui rappresentanti si sono incontrati a Roma lo scorso 27 gennaio, indicendo una giornata nazionale di alta formazione, con l'obiettivo di sensibilizzare sull'attuale situazione dell'Afam (sistema nazionale dell'Alta formazione artistica e musicale). Durante l'incontro, presidenti, direttori e studenti dei conservatori d'Italia hanno votato all'unanimità una mozione per chiedere al Ministero dell'Istruzione più attenzione al settore, l'attuazione della riforma, la stabilizzazione degli istituti musicali, l'incremento delle risorse e ribadendo la loro contrarietà ad alcune norme che favorirebbero le istituzione private a discapito di quelle pubbliche.

“Il quadro nazionale – spiega il presidente del Pergolesi Carlo Verducci – è estremamente difficile, sia a livello normativo che finanziario. I conservatori devono uscire da questo limbo. Il Ministero deve dare risposte precise”.

“Chi non vive il conservatorio – dice Stefania Cocco, presidente della Consulta degli studenti – non sa i sacrifici e l'energia necessari per studiare qui. Per noi è una casa, il posto dove passiamo la maggior parte del tempo. Abbiamo deciso di fare della musica il nostro lavoro, non è giusto che non venga riconosciuta al conservatorio l'importanza che merita”.

Martedì prossimo la mozione sarà inviata all'assessore regionale all'Istruzione Loretta Bravi, nella speranza che la Regione accolga la richiesta di aiuto del conservatorio fermano.


Francesca Pasquali

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