Ammessa alla Columbia, ma senza soldi. Federica e il suo crowdfunding: “Non mollo senza tentare”

MONTE URANO - E' arrivata al tg nazionale Federica Belletti, la ventiquattrenne di Monte Urano, con il sogno di andare a studiare cinema negli USA. Ieri sera, nell'edizione delle 20.30, il tg 1 ha mandato in onda un servizio su questa giovane che segue Wes Anderson, ama Buster Keaton e vorrebbe lavorare come produttrice cinematografica.

Contattata, ci ha raccontato la sua storia. Dopo una laurea triennale allo Iulm di Milano, con una tesi in “Estetica del cinema”, Federica ha lavorato come ragazza alla pari a Montclair nel New Jersey “per migliorare l'inglese parlato”. Nel mentre, “con un velo di scetticismo”, preparava la domanda di ammissione per l'accesso a quattro università statunitensi, tra cui la Columbia University di New York. Il 21 aprile la sorpresa: una comunicazione ufficiale con cui le viene comunicato di essere stata accettata a frequentare il corso di laurea magistrale in “Produzione Creativa” per il 2015.

La felicità di Federica è tanta, però i nodi non tardano ad arrivare al pettine: retta, tasse, trasporto, rate fanno schizzare la cifra di cui necessita a più di 87mila dollari in un anno, pari a circa 79mila euro. “Per ottenere il visto F-1 devo dimostrare di potermi mantenere almeno per un anno e di avere la possibilità di attingere a dei fondi per gli anni successivi”, dice. C'è un “ma”: quei soldi non li ha ed entro il 31 agosto deve pagare il deposito. “Lavorare con quel visto è illegale. Posso farlo all'interno del campus una volta lì, ma prima di partire devo avere i soldi necessari sul conto”, spiega.

Decide, quindi, di provare con la via del crowdfundig: sulla piattaforma “GoFundMe” racconta la sua storia e invita gli internauti a inviare un contributo. “Negli Stai Uniti – dice – c'è la concezione che i limiti possono essere superati, che tutti possono provarci. Se non te lo puoi permettere, ma hai le capacità 'si trova un modo'. Ho voluto sintonizzarmi su questa onda di pensiero”. Le donazioni – che crescono rapidamente – sono spesso corredate da commenti che la incitano a non mollare: “Sei tosta”, “Mi fa piacere aiutare chi ha voglia di studiare”.

Ai detrattori che le “contestano” un passato allo Iulm, non a portata di tutte le tasche, spiega: “Ho fatto dei lavoretti, ho cercato di mantenere la media alta per non perdere la borsa di studio sacrificando il mio tempo libero. I miei genitori sono operai e abbiamo chiesto un prestito ad honorem. Li ho spinti a credere in me, li ringrazio perché ci hanno creduto. Ora però non possono aiutarmi e io, essendomi mantenuta da sola a Montclair, non ho soldi da parte”.

Perché gli Stati Uniti? “In Italia, spesso nei siti delle case di produzione manca la sezione ' lavora con noi' e, se cominci come runner (il jolly dei set nd.), spesso resti a quel punto. Si tratta di un circolo chiuso. Oltreoceano, c'è richiesta ed è più facile entrare con profili bassi e poi provare a fare carriera. Ho avuto modo di partecipare al 'Giffoni Film Festival' come giurata, è stata una bellissima esperienza: 'Giffoni' è un'isola in mezzo al mare”.

Nonostante il desiderio di studiare all'estero, Federica non ha nei suoi piani quello di dimenticare l'Italia e le Marche: “Qui in regione, la Marche Film Commission ha iniziato a muovere qualcosa. Il marchigiano Iginio Straffi ha creato un'accademia per la formazione nel campo dell'animazione. In futuro, vorrei contribuire alla nascita di un'industria capace di creare lavoro”.


Silvia Ilari


Per effettuare una donazione: www.gofundme.com/Fede-Columbia - Facebook

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