F​atovoltaico a terra: "La Valdaso non è un deserto degli emiri". Coldiretti: no al consumo di 75mila metri quadri di terreno coltivabile

VALDASO - “Un mega impianto di pannelli fotovoltaici a terra, grande quanto 10 campi da calcio, è l’ennesimo progetto di consumo del suolo in Valdaso, neanche stessimo parlando del deserto di Rub al-Khali sul quale gli emirati arabi fecero nascere le metropoli del Golfo Persico. È speculativo, infatti, aggredire piccoli proprietari e conduttori con cifre ben al di sopra dei prezzi di mercato in stagioni in cui l’agricoltura è in sofferenza”. Esordisce così la Coldiretti Ascoli Fermo nell’apprendere di come, ancora una volta dopo il biodigestore e il gasdotto, la Valle dell’Aso è presa di mira da insediamenti che implicherebbero un consumo di ingenti quantità di terreno coltivabile, in un territorio delle Marche fortemente vocato all’agricoltura e con produzioni di eccellenza come la Mela Rosa dei Sibillini.

La ricerca di un’energia pulita, rinnovabile e più amica dell’ambiente non può arrivare a scapito delle produzioni agricole e del paesaggio – precisano dall’Organizzazione degli agricoltori – i nuovi impianti devono svilupparsi su superfici già coperte come tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole.

Questo mega impianto – prosegue la Coldiretti – verrebbe realizzato nel comune di Santa Vittoria in Matenano, sempre nella località di Ponte Maglio dove insiste il progetto per la realizzazione del biodigestore. In provincia di Fermo insistono già 4.025 impianti fotovoltaici che producono 146 gigawattora, il 10% dell’energia fotovoltaica prodotta nelle Marche, seconda solo alla Puglia per incidenza di ettari occupati (1,03/1000), in cui quasi un impianto su due è a terra (46%).

“Prima di progettare impianti a terra – commenta Stefano Mazzoni, Presidente di Coldiretti Ascoli Fermo – pensiamo alle migliaia di tetti sui capannoni, sulle stalle, sui fienili. Per tagliare i costi dell’energia e contribuire a ridurre il deficit energetico del Paese sono fondamentali misure come il “Parco Agrisolare” del PNRR con cui si finanziano investimenti per il fotovoltaico sui tetti degli edifici rurali, misura per la quale si sta registrando un vero e proprio boom di domande in giro per l’Italia. I cittadini sono con noi, anche quelli della Valdaso, dove i giovani di Coldiretti hanno raccolto migliaia di firme per dire Sì al fotovoltaico ecosostenibile e NO a ulteriore occupazione di suolo. Siamo pronti a tutto per evitare questo scempio ovunque, a Ponte Maglio, caso per cui invitiamo il Sindaco di Santa Vittoria in Matenano, da sempre sensibile ai nostri temi, a fare altrettanto, ovvero il possibile, perché non basta escludere vincoli ambientali o idrogeologici e far finta che non esistano ricadute economiche sull’agricoltura”.

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