Botta e risposta sulla questione Ex-Fim tra Coordinamento delle associazioni per la Ex-FIM e amministrazione comunale

PORTO SANT'ELPIDIO - Questione Ex Fim al centro del dibattito cittadino a Porto Sant'Elpidio. "L’attuale opposizione - scrivono dal Coordinamento delle associazioni per la Ex-FIM - ripropone nel Consiglio Comunale del 4 Settembre scorso la problematica dell’arretramento della recinzione est della ex FIM per creare adeguati parcheggi lungo la strada a ridosso della spiaggia. Ricordiamo che la recinzione insiste su terreno pubblico e chi ha governato non ha mai fatto niente nei confronti della proprietà nemmeno per questo abuso, fin dal lontano 2005, quando avvenne l’acquisto. Per cui, per quella striscia di terreno esiste il rischio di acquisizione per usucapione!

Quando nel giugno 2022 il consigliere Marcotulli presentò una interrogazione per la verifica di fattibilità dell’allargamento della carreggiata di circa 1 metro al fine di sistemare i parcheggi a servizio della spiaggia e delle attività commerciali, la risposta dell’allora Amministrazione, fu che in quella fascia erano presenti dei laghetti usati per la bonifica del terreno (interrotta nel settembre 2011 e mai ripresa!) e che il terreno era inquinato. Dopo uno studio finalizzato ad un nuovo progetto di bonifica, gli ultimi dati forniti dalla proprietà sul terreno, risalgono al 2014, e indicano la presenza di inquinamento in soli 4 punti su 11 analizzati, relativi a quella prima fascia più ad est. Se si fosse voluto intervenire per l’allargamento della carreggiata, probabilmente l’intervento sarebbe stato possibile senza grosse difficoltà, già negli anni passati, ma anche oggi".

"Il problema vero, però, è un altro - sostengono dal Coordinamento -: gli strumenti conoscitivi per poter riprendere e portare a termine la bonifica del terreno sono a disposizione da più di dieci anni. Solo che nessuno ha mai costretto la proprietà al rispetto degli impegni presi e le varie Amministrazione che si sono succedute hanno sempre accettato supinamente il pretesto della presenza della Cattedrale, a cui è stata data la colpa della mancata ripresa dei lavori. È evidente, anche ai meno informati, che si tratti di un pretesto per chiederne la demolizione. Infatti, sempre dai dati del 2014, risulta che il terreno all’interno della Cattedrale non è inquinato.

Infine, come non ricordare che il suo sedime è di circa il 5% del totale dell’area. Quindi, non è affatto necessario sciogliere il “nodo Cattedrale” per poter riprendere, procedere e portare a termine la bonifica del terreno! Che gli Enti responsabili e competenti, impongano, intanto, la bonifica del restante 95%, senza più alcun indugio.".

Non si fa attendere la replica del sindaco Massimiliano Ciarpella: "In merito alle osservazioni del coordinamento delle associazioni per l’ex Fim - scrive il primo cittadino - sono opportune alcune puntualizzazioni, al fine di evitare confusione e alimentare sia attese che preoccupazioni immotivate. È vero che la recinzione a delimitare l’area Fim dalla strada insiste su terreno pubblico, è del tutto infondato il timore di acquisizione per usucapione dopo 20 anni, dal momento che si tratta di un patrimonio pubblico indisponibile e come tale non può essere oggetto di usucapione. Inoltre, è stata sempre riconosciuta nei vari tavoli tecnici, conferenze dei servizi e verbali la proprietà in capo al Comune di quell’area. Come ho già avuto modo di spiegare a seguito di un’interrogazione dalla minoranza consiliare, ritengo che a suo tempo sarebbe stato possibile agire in modo più incisivo per svincolare una porzione di terreno e ottenerne da subito la restituzione.

Noi abbiamo portato avanti tutti gli approfondimenti del caso, mai realizzati prima, con un tavolo tecnico e una conferenza dei servizi asincrona ed il prelievo di campioni di terreno. Purtroppo, essendovi dei punti ancora inquinati, l’auspicato arretramento della recinzione, con restituzione agli usi legittimi di quella striscia, non è ancora possibile. Trovo abbastanza surreale definire l’inquinamento della Cattedrale come “un pretesto” e gli strumenti conoscitivi per ultimare la bonifica “tutti già noti da più di 10 anni”. Non si tiene paralizzata un’area strategica per la città per capriccio; se fosse tutto già noto non sarebbe servito effettuare indagini integrative in contraddittorio tra tutti gli enti interessati, che hanno dimostrato la presenza di agenti inquinanti come zinco, arsenico e piombo. Non avremmo poi affidato un incarico all’Università di Bologna, come abbiamo fatto, per avere un parere netto e definitivo sulla possibilità di bonificare la cattedrale. Sostenere che la Cattedrale sia ininfluente per la bonifica del sito è completamente errato.

Chiunque può rendersi conto che bonificare un’area, lasciandone intatta la fonte primaria di inquinamento, come accertato nel corso dei tavoli tecnici e della conferenza dei servizi, sarebbe un’operazione inutile e sbagliata, dato che senza risolvere il nodo Cattedrale, non potremo mai restituire questo sito alla collettività né progettarne il futuro" conclude il sindaco Ciarpella.

Devi effettuare il login per inviare commenti

Annunci

apette lat

Vai all'inizio della pagina
Preferenze Cookie
Le tue preferenze relative al consenso
Qui puoi esprimere le tue preferenze di consenso alle tecnologie di tracciamento che adottiamo per offrire le funzionalità e attività sotto descritte. Per ottenere ulteriori informazioni, fai riferimento alla Cookie Policy.Puoi rivedere e modificare le tue scelte in qualsiasi momento.
Analytics
Questi cookie ci permettono di contare le visite e fonti di traffico in modo da poter misurare e migliorare le prestazioni del nostro sito. Ci aiutano a sapere quali sono le pagine più e meno popolari e vedere come i visitatori si muovono intorno al sito. Tutte le informazioni raccolte dai cookie sono aggregate e quindi anonime.
Google Analytics
Accetta
Declina
Accetta tutti
Rifiuta tutti
Salva la corrente selezione