CALCIO - Era una serata di inizio maggio, quando tutto il paese aveva salutato con una grande festa in Piazza Matteotti, l’approdo della Montegiorgese in Serie D. Successivamente alle gioie sono però arrivati i “dolori”: la compagine rossoblù non può disputare le partite al “Tamburrini”, finché non verranno effettuati i lavori necessari per l’adeguamento dell’impianto.
“I costi maggiori derivano dalla recinzione che deve essere di un certo tipo, dai bagni e dalla tribuna destinata agli ospiti. Nella nostra provincia ci sono standard più alti da rispettare, rispetto ad Agnone, a Campobasso per esempio. Anche a Pesaro, che ha una squadra in serie C, non hanno e non sono richieste strutture così costose per poter giocare” afferma Zeno Cesetti, direttore sportivo della Montegiorgese.
Attualmente dove giocate le partite ufficiali? “La prima squadra va a Monte San Giusto, mentre la Juniores gioca a Piane di Montegiorgio, quando il campo non è utilizzato dalla formazione omonima. Altrimenti, dobbiamo cercarne un altro. Giovanissimi e Allievi a Montappone”.
Per ciò che riguarda gli allenamenti? “Ora siamo lontani dal ‘Tamburrini’ da un mese e mezzo (al momento in cui si scrive n.d.r.), in questo caso per la risemina del campo. Generalmente ci alleniamo a Torre San Patrizio, dove c’è un campo con erba sintetica”.
Con quali costi? “Per una sessione lì, spendiamo 40 euro. Abbiamo calcolato che per giocare a Monte San Giusto, allenarsi fuori, prendere dei pulmini per gli spostamenti, le spese si aggirano tra i 3.000 e i 4.000 euro al mese”.
Al di là dell’aspetto economico, perché per voi è importante giocare in casa? “Essere nello stesso campo aiuta i giocatori a conoscerlo, ma soprattutto credo che li motiverebbe di più. Inoltre Montegiorgio potrebbe diventare un punto di riferimento anche per il settore giovanile, poiché i ragazzini sono spinti a venire se hai una prima squadra in Serie D. In questo modo la società avrebbe la possibilità di attingere anche da un bacino più ampio per le nuove leve, ma per far questo servono le strutture”.
Avrebbe in mente una soluzione temporanea? “Per gli allenamenti, se mettessero un manto sintetico, andrebbe bene anche il vecchio ‘Marziali’, così da poter utilizzarlo anche col tempo brutto e permettere alle squadre di allenarsi anche una dietro l’altra, a ciclo continuo e vicine al paese”.
Quando potrete rientrare al “Tamburrini”? “Da ciò che ci hanno detto dal Comune dovremmo essere lì da fine gennaio 2019. La colpa non è di questa Amministrazione, ci tengo a sottolinearlo, perché secondo me sono già 30 anni che non abbiamo strutture idonee. Almeno loro hanno impegnato i soldi. Finora, comunque, non è iniziato nessun lavoro”.
I fondi di cui parla Cesetti provengono dall’Istituto Credito Sportivo e Anci e sono approvati dal Coni: “Si tratta di un mutuo a tasso zero, destinato agli impianti sportivi e anche alla loro ristrutturazione. Il nostro progetto è rientrato tra quelli ammessi per questo tipo di sovvenzione” spiega Michele Ortenzi, sindaco di Montegiorgio il quale conferma che il “Tamburrini” sarà pronto per gennaio 2019.
Silvia Ilari