CALCIO - La battaglia per la permanenza in Serie D entra nel vivo. Domenica la Fermana farà visita alla Vigor Senigallia in un match che pesa come un macigno sulla corsa salvezza. Il calcio è imprevedibile, capace di stravolgere previsioni e certezze. La Vigor Senigallia ne è la prova vivente: alla vigilia del campionato indicata dagli addetti ai lavori come una delle favorite per la lotta al vertice, si ritrova invece a quota 27 punti, appena quattro sopra la zona calda. Un campanello d’allarme che rende il match contro la Fermana una tappa cruciale per non scivolare ancora più in basso. Dall'altra parte, la Fermana sta vivendo il percorso che molti si aspettavano: stagione difficile, classifica complicata e zona play-out ancora una realtà. Tuttavia, nelle ultime settimane qualcosa è cambiato. Risultati, gioco, atteggiamento: la squadra di Brini sta mostrando segnali di crescita, ma il cammino verso la salvezza è ancora lungo e tortuoso. Il match del Bianchelli (calcio d'inizio ore 15) mette di fronte due squadre con un solo obiettivo: fare punti fondamentali. Per la Vigor Senigallia, vincere significherebbe respirare e allontanarsi dalla zona calda. Per la Fermana, sarebbe un passo importante seppur non decisivo per uscire dalle sabbie mobili della classifica.
Ma per i canarini non sarà semplice. All’appuntamento mancherà capitan Marco Romizi, squalificato. Un'assenza pesante sia per il suo valore tecnico che per la sua esperienza in mezzo al campo. E ironia del destino, il centrocampista salterà proprio la sfida contro la sua ex squadra, quella Vigor Senigallia in cui ha militato prima di sposare il progetto gialloblù. Entrambe le squadre hanno cambiato guida tecnica in corsa. La Vigor Senigallia, dopo anni con Aldo Clementi in panchina, ha vissuto un vero scossone lo scorso 5 gennaio: le sue dimissioni, arrivate dopo la sconfitta con il Castelfidardo, hanno segnato la fine di un'era. Un gesto dettato dall’attaccamento alla squadra e dalla volontà di dare una scossa. Al suo posto, un volto noto: Mauro Antonioli, tecnico della Fermana dal 2019 al 2021. Ora è lui a dover risollevare la Vigor in un momento delicatissimo.
Anche la Fermana ha cambiato timoniere. Il 23 dicembre, il giorno successivo al pareggio con il Castelfidardo, la società ha deciso di voltare pagina affidando la panchina a Fabio Brini, tecnico di esperienza e grande conoscitore della categoria. Ma sarebbe riduttivo attribuire tutte le difficoltà stagionali alla precedente gestione tecnica di Bolzan. La Fermana ha pagato soprattutto una rosa poco competitiva, costruita tra mille difficoltà e con evidenti limiti in alcuni reparti. A cambiare le carte in tavola non è stato solo l’arrivo di Brini, ma anche un segnale forte arrivato dalla società. Nuovi imprenditori locali si sono uniti alla proprietà, portando con sé risorse necessarie per intervenire sul mercato. Gli innesti di gennaio hanno dato profondità alla squadra, rendendola più solida e attrezzata per la corsa salvezza. I primi segnali sono incoraggianti. La squadra ha ritrovato equilibrio, il gruppo appare più compatto e il gioco più efficace. Ma ora serve un’altra prova di maturità e, come spesso mister Brini ripete in sala stampa, ci vuole continuità. Quella continuità di risultati che si è interrotta domenica scorsa con L'Aquila. Un match immeritatamente perso dalla Fermana che ha interrotto una mini-striscia positiva di due vittorie ed un pareggio.
Paolo Catena
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