Fermana, è ora di passare dalle parole ai fatti

CALCIO - Archiviati panettoni e brindisi, è già tempo di tornare a vivere le emozioni del campo. Domenica si alza il sipario sul girone di ritorno e per la Fermana, si tratta subito di un appuntamento da non sbagliare. Al Bruno Recchioni arriva la Recanatese, avversaria già battuta lo scorso 8 settembre al Tubaldi, in quello che sembrava essere un esordio promettente. Ma quel successo, oggi, sembra lontano anni luce: i gialloblù si presentano alla seconda metà di stagione al penultimo posto con 14 punti (16 senza la penalizzazione), appesantiti da difficoltà che hanno segnato il cammino d’andata.

Che sarebbe stata una stagione complicata, in casa Fermana, era un fatto noto. Ma il girone d’andata ha portato in dote una serie di difficoltà che hanno persino superato le aspettative più pessimistiche. Tra queste il dato che pesa come un macigno: nessuna vittoria nelle otto gare disputate al Bruno Recchioni. Un tabù casalingo che deve essere spezzato già contro la Recanatese, per dare una scossa all’ambiente e riaccendere le speranze.
Non stupisce, dunque, che la svolta sia stata cercata in panchina. Dopo il deludente pareggio interno contro il Castelfidardo, la società ha deciso di esonerare Bolzan, affidando la squadra a Fabio Brini. Un tecnico di esperienza e carattere, chiamato a riportare ordine e risultati in un contesto tutt’altro che semplice. Tuttavia, Brini non può compiere miracoli da solo. Il mercato diventa cruciale: senza i giusti rinforzi, pensare di risalire la china e centrare l’obiettivo salvezza, anche attraverso i play out, rischia di rimanere solo un’illusione.
Il futuro è ancora tutto da scrivere, ma servono scelte coraggiose e possibilmente in fretta visto che di tempo ne è stato perso fin troppo.
In un momento decisivo per la stagione, anche il calciomercato della Fermana sta rispecchiando le difficoltà della squadra. Sul fronte delle uscite, i gialloblù hanno salutato i difensori Polanco (classe 2005) e Marucci, il centrocampista Palmucci, e gli attaccanti Leonardi (2005), Palumbo e Ferretti. Un numero consistente di partenze, che però non sembra trovare un contraltare altrettanto efficace negli arrivi.
Fino a oggi, la lista degli acquisti comprende i difensori Barchi (2004), Tomassini, Dragomir (2006) e Joao Brandao Vaz (2006), con questi ultimi due ancora a secco di presenze in Serie D, oltre all’attaccante D’Agostino. Un bottino che, a detta di molti, appare scarso e non all’altezza delle necessità della squadra.
Le carenze a centrocampo e in attacco restano evidenti e senza interventi mirati sarà difficile garantire al tecnico Fabio Brini le armi necessarie per centrare l’obiettivo salvezza. Il tempo stringe e il mercato deve dare un segnale forte, perché in una stagione così complicata ogni mossa può fare la differenza.
Mister Brini ha sfruttato la pausa natalizia per studiare a fondo la rosa a disposizione e provare a colmare le lacune evidenti emerse nel girone d’andata. La Fermana ha praticamente ignorato il calendario delle festività, allenandosi senza sosta per recuperare terreno, non solo in classifica, ma anche sul piano fisico. Non va dimenticato, infatti, che la squadra ha saltato la preparazione estiva, un deficit che ha pesato sulle prestazioni in campo anche se in misura inferiore rispetto alle evidenti lacune tattiche e tecniche.
Sul fronte societario, prima di Natale, è arrivata una novità significativa: l’ingresso nel direttivo di tre imprenditori locali – Stefano Faggio, Roberto Ferroni e Samuele Isidori. Un’apertura che potrebbe rappresentare un primo passo verso l’allargamento della base societaria, con l’obiettivo di costruire un futuro più solido per il club. L’importante è che questa mossa sia sostanziale e non solo simbolica.
La percezione, osservando dall’esterno, è quella di una società in cui regna ancora troppa confusione e poca armonia. Per risalire la china, non basta lavorare sul campo: è necessario che anche i vertici della Fermana comincino a operare come una squadra unita concentrandosi su l'unico obiettivo che conta davvero, il bene della Fermana Calcio.
All’inizio della stagione, c’era chi parlava di una nuova era per la Fermana. Dichiarazioni intrise di ottimismo, che promettevano un drastico cambio di rotta rispetto alle logiche del passato e un futuro fatto di ambizioni concrete. Ma il campo, come spesso accade, si è rivelato giudice implacabile.
Oggi, quei proclami suonano vuoti e lontani. Le difficoltà incontrate nella prima parte di stagione, unite a una gestione societaria spesso caotica e inconcludente, hanno ridimensionato le aspettative e acceso dubbi sul reale valore del progetto. Se davvero si vuole voltare pagina, sarà necessario dimostrarlo con i fatti e non solo con le parole.
Paolo Catena
(Foto Fermana FC)
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