CALCIO - Il campionato di Serie D riparte dopo la pausa per la Viareggio Cup e, con esso, si riaccendono le speranze della Fermana, chiamata a un’autentica impresa sportiva. Ultima in classifica e distante sei punti dalla zona play-out, la squadra gialloblù è attesa da sette sfide che valgono una stagione. La prima di queste, domenica, al Bruno Recchioni contro il sorprendente Fossombrone.
Per i canarini non c’è più tempo per i calcoli: ogni partita è una finale, ogni punto può essere decisivo. Sarà fondamentale trovare subito una scossa, approfittando di eventuali passi falsi delle dirette concorrenti. Ma senza distrazioni: il margine di errore è ormai ridotto allo zero.
Il Fossombrone, dal canto suo, arriva con entusiasmo e ambizioni concrete. A 38 punti in classifica, la formazione di mister Fucili è a un solo passo dalla zona playoff e rappresenta la vera rivelazione del torneo. La squadra dell’alto Metauro ha costruito il proprio cammino soprattutto nella prima parte di stagione, dimostrando organizzazione, compattezza e spirito di sacrificio.
L’ultima gara disputata, lo 0-0 con L’Aquila, conferma la solidità dei biancoblù, che possono contare anche su giovani interessanti come il classe 2007 Podrini, protagonista alla Viareggio Cup.
La pausa ha consentito anche a mister Mirko Savini, subentrato a Fabio Brini, di lavorare con più tempo e serenità. Dopo l’esordio affrettato contro il Teramo, Savini ha potuto conoscere meglio la rosa e provare a incidere soprattutto sul piano mentale, laddove la Fermana ha mostrato spesso le maggiori lacune.
All’andata i canarini furono nettamente sconfitti per 2-0, in una delle peggiori prestazioni stagionali. Domenica servirà una risposta forte, fatta di carattere, fame e concentrazione.
La strada è tutta in salita, ma finché la matematica non chiude le porte, c’è ancora spazio per crederci. La Fermana è chiamata a giocare col cuore, onorando la maglia e provando a regalare ai tifosi almeno una speranza concreta: raggiungere i play-out e lottare fino alla fine.
Paolo Catena
Foto G.Bacalini